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di Alessandro Di Matteo

La Stampa, 23 gennaio 2023

In settimana previsto il faccia a faccia tra premier e Guardasigilli. “Piena fiducia nel Guardasigilli”. Giorgia Meloni prova a disinnescare la mina-giustizia, prima di partire per l’Algeria fa diffondere una nota da palazzo Chigi per riportare la calma nella maggioranza dopo l’affondo sulle intercettazioni telefoniche del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Una frustata ai pm che non era piaciuta a tanti sia tra le file della Lega che di Fdi, tanto più a pochi giorni dall’arresto di Matteo Messina Denaro effettuato - assicurano i magistrati - proprio grazie alle intercettazioni telefoniche. Un crescendo di tensioni che la presidente del Consiglio ha voluto stoppare con il suo intervento.

“Spiace deludere - si legge nella nota - ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con palazzo Chigi. Nello specifico, il presidente Meloni ribadisce la sua piena fiducia nel Guardasigilli, che ha fortemente voluto a via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani”. Inoltre, viene precisato, i due “incontreranno in settimana per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana”. L’obiettivo è “portare avanti e ad attuare il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all’Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese”.

Ma che “il clima” sia un po’ meno sereno di quello che afferma palazzo Chigi lo si deduce anche dalla nuova uscita di Matteo Salvini. Il leader della Lega già nei giorni scorsi aveva frenato la sortita di Nordio e ieri è tornato a piantare paletti. Certo, ha premesso, “bisogna punire gli abusi, usare le intercettazioni per interventi politici è indegno di un Paese civile. Leggere sui giornali intercettazioni private senza alcuna rilevanza penale è vergognoso. Chi lo fa - chi le fa uscire e chi le pubblica - deve essere punito”. Ma, ha poi ripetuto, “non dobbiamo tornare allo scontro fra politica e magistratura, fra poteri dello Stato, perché non si va da nessuna parte. La riforma della giustizia deve essere fatta con gli avvocati e i magistrati, non contro nessuno”. Insomma, giusto intervenire, ma senza cercare la rissa con le procure.

Chi si schiera senza indugi con Nordio è Forza Italia. Licia Ronzulli, capogruppo del partito al Senato, assicura: “Da Forza Italia ci sarà tutto il supporto necessario all’attività del ministro Nordio: siamo assolutamente d’accordo con il suo programma, che coincide con il nostro. Non vedo tensioni nella maggioranza in tema di giustizia. Ci possono essere sensibilità diverse su alcuni aspetti, ma l’obiettivo comune è quello di dare vita a una riforma seria ed efficace”. Di sicuro le “sensibilità diverse” ci sono, se il Guardasigilli, sabato sera, è arrivato a citare Giobbe per descrivere la pazienza che deve usare di fronte alle critiche, anche della maggioranza”.

Nell’incontro annunciato dalla premier si farà il punto della situazione, anche sulla proposta avanzata da Fdi di intervenire sui giornali che pubblicano piuttosto che limitando la possibilità dei magistrati di intercettare. Proposta che Nordio avrebbe appreso solo leggendo i giornali. Il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti la mette così: “Siamo d’accordo con il ministro Nordio sia sul mantenimento delle intercettazioni telefoniche, per reati di mafia, terrorismo, eversione e reati satelliti, sia per quanto riguarda l’abuso delle intercettazioni stesse, che non possono diventare uno strumento di gogna mediatica”.

Per Daniela Rufino, Azione, “Meloni gli chiederà modifiche alla sua proposta di riforma, o di allungarne i tempi per acquietare qualche alleato scettico o diffidente. Siamo in presenza, insomma, di un caos nient’affatto creativo”.

Le opposizioni, d’altro canto, sono divise. M5s alza le barricate contro il ministro, il Pd con Andrea Orlando e Walter Verini ricorda che le norme per evitare abusi “già ci sono” e che va evitato il “bavaglio” all’informazione, mentre ai centristi arrivano generose aperture: “Se Nordio fa quello che dice lo appoggeremo”, dice Maria Elena Boschi.