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di Grazia Longo

La Stampa, 9 agosto 2023

Rimpatri più veloci, norme baby-gang e “malamovida”. Previsto l’aumento degli organici di polizia, carabinieri e finanzieri. Un faccia a faccia di oltre un’ora, subito dopo il consiglio dei ministri di lunedì sera, l’ultimo prima della pausa estiva. La presidente del consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si sono incontrati a Palazzo Chigi per discutere di nuove norme a tutela dei cittadini. Dal vertice è emersa la necessità di un pacchetto sicurezza, pronto per settembre, già anticipato domenica da Piantedosi dopo il femminicidio di Rovereto.

Sei i cardini principali attorno ai quali sta ragionando l’ufficio legislativo del Viminale. Eccoli: la possibilità di accelerare il rimpatrio di immigrati che si macchiano di atteggiamenti violenti e aggressivi, il potenziamento delle pene per chi commette reati contro le forze dell’ordine, l’aumento degli organici delle forze dell’ordine, la predisposizione di norme ad hoc contro le baby gang e la mala movida, incremento degli impianti di video sorveglianza e maggiori controlli nelle stazioni ferroviarie e sui treni. E se per quest’ultimo aspetto specifico è stata avviata una collaborazione con i ministeri dei Trasporti e della Difesa, per l’approvazione del pacchetto in generale ci sarà un confronto con il ministro della giustizia Carlo Nordio.

Si tratta di una serie di provvedimenti, che in parte affondano le loro radici in episodi di cronaca che hanno scosso molto l’opinione pubblica. A partire da quello che appare il più spinoso e cioè la stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari, in particolare i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti. Evidente il richiamo al recente caso di Rovereto, dove una sessantenne è stata uccisa in un parco da un nigeriano senza fissa dimora noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti, la maggior parte per reati violenti. A suo carico vi era una misura cautelare di obbligo di firma, ma per il resto poteva girare tranquillamente.

L’obiettivo del governo è evitare altre simili circostanze, accorciando i tempi e semplificando l’espulsione di chi dà segnali di pericolosità sociale. E i collaboratori di Piantedosi precisano che si tratta di interventi mirati, “non a strascico di tutti gli immigrati irregolari”, diretti esclusivamente a chi ha manifestato comportamenti violenti o particolarmente aggressivi. Nessun atteggiamento discriminatorio nei confronti degli extracomunitari, dunque, ma un intervento preventivo che possa contribuire a rafforzare la sicurezza per i cittadini.

“Il presidente del Consiglio e il ministro - ribadisce il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni che ieri ha partecipato al comitato per l’ordine e per la sicurezza a Rovereto - hanno avvertito la necessità di presentare un pacchetto di sicurezza per velocizzare l’allontanamento dei soggetti pericolosi e violenti. La volontà è quella di avere delle procedure semplificate che possano consentire a soggetti con un profilo criminale importante o patologie di natura psichiatrica di non rappresentare un pericolo per il territorio”. La modifica normativa che il governo sta studiando, osserva Molteni, è quella di “consentire l’immediato allontanamento attraverso i Centri di permanenza per i rimpatri”.

Tra le misure in cantiere anche l’aumento degli organici delle forze dell’ordine, dalla polizia locale a quella di stato oltre ai carabinieri e finanzieri. Un tema, questo, molto caro ai sindacati di categoria che da tempo lamentano carenza d’organico e dotazione di mezzi non sempre all’altezza della situazione. Sul fronte forze dell’ordine si punterà, inoltre, ad inasprire le pene nei confronti di chi commette reati contro di loro.

Previsti anche provvedimenti ad hoc per il contrasto al fenomeno della baby gang e, più in generale, alla lotta contro la violenza minorile innalzando i livelli di sicurezza nelle città. Attenzione sarà rivolta anche alla prevenzione della “mala movida”, un capitolo su cui si segnala la richiesta di Comuni ed enti locali per regolamentare gli orari dei locali preferiti dai giovani.

E infine c’è un protocollo firmato Interno, Infrastrutture e Difesa. Un modello di intervento, sinergico e condiviso, con il coinvolgimento delle forze dell’ordine, dei militari e della security ferroviaria, con la regia del Viminale, per garantire più sicurezza nelle stazioni e nelle aree limitrofe. Il ministro e vicepremier Matteo Salvini ha assicurato la presenza, a bordo dei treni e nelle stazioni, di oltre 1500 tra donne e uomini della security, con ulteriori assunzioni che avverranno a breve.