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di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 14 dicembre 2023

Un mese fa la Prefettura le aveva rinnovato il contratto per tutto il 2024. La proroga dell’appalto il 13 novembre, emersa solo dopo l’inchiesta del 1° dicembre, rischiava di rendere inutile la richiesta che la procura aveva fatto al gip di interdire La Martinina srl nei futuri rapporti con la Pubblica amministrazione. La società La Martinina srl di Pontecagnano (Salerno) è la società che - secondo l’indagine della Procura di Milano affiorata l’1°dicembre con una ispezione a sorpresa videoregistrata e poi con una richiesta al gip di una udienza giovedì per interdirla per “frode in pubbliche forniture” dallo stipulare in futuro contratti con la Pubblica amministrazione - nel 2022 aveva vinto l’appalto da 4,4 milioni di euro assicurando alla Prefettura che per 12 mesi avrebbe gestito il Cpr-Centro permanenza rimpatri di via Corelli con tutta una serie di servizi agli stranieri trattenuti (assistenza legale, mediatori linguistici, sanità, pulizie, cibo) poi in realtà o falsificati in alcune prestazioni, o non assicurati nella quantità e qualità pattuite nell’appalto.

Ma ora si viene a sapere che la Prefettura di Milano un mese fa, il 13 novembre, prendendo per buone le medesime condizioni contrattuali, aveva già rinnovato per l’intero 2024 il contratto (che si credeva scaduto il 31 ottobre 2023) con La Martinina srl del gestore Alessandro Forlenza e dell’amministratrice madre Consiglia Caruso.

La circostanza non è stata indicata nelle comunicazioni rivolte ai mezzi di informazione dalla Prefettura sia l’1 dicembre (all’emergere dell’indagine) sia nei giorni successivi, quando invece aveva rivendicato “il costante e approfondito monitoraggio esercitato dall’ufficio territoriale del governo”, e accreditato che “spesse volte fossero state verificate irregolarità e comminate sanzioni”. Rappresentazione che sembrerebbe stridere con il rinnovo del contratto per il 2024.

Al momento è invece impossibile capire se l’esistenza del rinnovo fosse stata almeno comunicata dalla Prefettura alla Procura nell’incontro del 4 dicembre tra il neo insediato prefetto proveniente da Perugia, Claudio Sgaraglia, il suo staff e il procuratore Marcello Viola, l’aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Giovanna Cavalleri e Paolo Storari: i quali sino all’ispezione a sorpresa nel Cpr (1 dicembre) erano rimasti “palombari” senza acquisire alcun atto ufficiale né in Prefettura né nella Martinina srl, solo l’1 dicembre uscendo a chiedere l’esibizione di tutte le carte d’appalto.

Di certa, tuttavia, c’è la conseguenza e cioè quello che altrettanto a sorpresa è accaduto mercoledì sera: la GdF, su ordine dei due pm, ha eseguito il sequestro preventivo d’urgenza (volto a impedire la prosecuzione dei reati) del ramo d’azienda della società La Martinina srl che gestisce il Cpr. La ragione è a questo punto evidente: anche l’eventuale accoglimento (nell’udienza in programma giovedì) da parte del gip della richiesta di interdire la società dallo stipulare nuovi contratti con la Pubblica Amministrazione (formulata dalla Procura l’1 dicembre 2023 quando ancora non sapeva del rinnovo il 13 novembre del contratto da parte della Prefettura fino al 31 dicembre 2024) sarebbe del tutto inutile, perché la società (che secondo la Procura amministra il Cpr violando le condizioni dell’appalto) resterebbe comunque a gestire il Cpr per tutto il 2024 in forza di un contratto già esistente in quanto già rinnovato dalla Prefettura.