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di Eleonora Camilli

La Stampa, 2 settembre 2023

Bonaccini chiede un tavolo permanente Stato-Regioni su arrivi e accoglienza. Schlein: “Il governo scarica sue responsabilità sui sindaci”. Dopo settimane di polemiche e accuse il Viminale prova la strada del dialogo con gli amministratori locali, a cominciare dai sindaci. Il primo passo verso è un incontro tra il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e l’Associazione dei comuni (Anci) fissato già per la prossima settimana, che si terrà probabilmente il 7 settembre.

Sul tavolo il tentativo di superare l’impasse sull’accoglienza dei migranti dopo che i sindaci delle città italiane, di diverso schieramento politico, hanno lamentato un’assenza di pianificazione da parte del governo. Non vogliono più strutture improvvisate sui territori né tantomeno le tendopoli. E poi c’è da risolvere la questione dei minori stranieri non accompagnati, cioè dei ragazzi minorenni che arrivano da soli e per i quali è necessario predisporre un’accoglienza adeguata, secondo quanto previsto dalla legge. I posti nelle strutture non ci sono e il rischio è che i minori finiscano in centri di accoglienza insieme agli adulti, in situazione di promiscuità. Questa mattina proprio su questo tema Piantedosi ha incontrato la direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale, Regina De Dominicis. Per far fronte alla situazione verrà aumentato l’impegno dell’organizzazione nei punti di frontiera, come Lampedusa e Pozzallo. Ma il problema resta la mancanza di posti dedicati, sia nella prima che nella seconda accoglienza. Per questo il Viminale sta cercando di reperire fondi europei aggiuntivi per coprire le spese.

Anche i governatori reclamano, però, un incontro con il ministro. Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini chiede di Istituire un tavolo permanente Stato-Regioni, che diventi operativo su arrivi e accoglienza. “Ho già anticipato al ministro Piantedosi la nostra richiesta d’incontro e le questioni per noi essenziali per poter dare una mano a definire insieme misure che rappresentino una soluzione concreta e condivisa al tema dell’accoglienza dei migranti”, spiega Bonaccini. Anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, dal palco alla Festa dell’Unità, a Carovigno, in provincia di Brindisi critica il governo reo di “scaricare le responsabilità dell’accoglienza. Il provvedimento della Meloni sull’immigrazione, rende più difficile salvare vite in mare e tenta di smantellare l’accoglienza diffusa che può garantire che non ci siano grandi concentrazioni in un unico comune” ha detto.

Intanto nella mattinata il ministro ha incontrato un presidente di Regione, Vito Bardi, governatore della Basilicata, che nelle scorse settimane aveva criticato l’invio sul suo territorio di un numero troppo alto di migranti, per effetto del cambiamento dei criteri di redistribuzione. In una nota Piantedosi sottolinea “l’importante contributo” fornito dalla Regione Basilicata sul tema dell’accoglienza. Bardi, fa sapere il ministero, “ha ribadito la piena collaborazione, sinora svoltasi in particolare sul tema dei minori non accompagnati, nel quadro delle particolari esigenze di una regione composta da tanti piccoli comuni e che è tra le prime per accoglienza ed integrazione, a dimostrazione della grande solidarietà del popolo lucano”. Ancora critico sulla gestione del dossier immigrazione è invece il presidente del Veneto, Luca Zaia. “I sindaci hanno ragione - dice - vivono questa difficoltà. Si pensi solo che i sindaci del Veneto hanno dato e stanno dando disponibilità e hanno garantito un progetto di vita ad almeno, mediamente, il 12-13% della popolazione di ogni Comune. Le amministrazioni comunali hanno fatto la loro parte, non possiamo continuare a chiamarle all’appello perché ospitino all’infinito migranti”. Per il governatore leghista l’Europa è “latitante, è il convitato di pietra”. E ribadisce che la sua regione “sta tuttora ospitando 15mila profughi ucraini, scappati da morte e genocidio” e che si è raggiunto “il limite di sostenibilità”.