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di Marina Della Croce

Il Manifesto, 9 agosto 2023

Sui migranti il Viminale prepara un nuovo pacchetto sicurezza per settembre. Più che di immigrazione è forse un problema di controlli mancati ma tant’è, anche la tragedia di Rovereto, dove una donna di 61 anni, Iris Setti, è stata brutalmente aggredita e uccisa da un immigrato nigeriano violento per il quale anche le sorelle avevano chiesto un ricovero in un centro di salute mentale, per il governo è il motivo per annunciare una nuova stretta che finirà inevitabilmente per riguardare tutti gli stranieri che si trovano in Italia senza un regolare permesso. “A Rovereto un migrante che aveva dimostrato la sua pericolosità poteva girare tranquillamente in attesa dei provvedimenti delle autorità”, spiegavano ieri fonti di palazzo Chigi nell’annunciare per settembre il nuovo giro di vite al quale stanno già lavorando i tecnici del Viminale con l’obiettivo, tra le altre cose, anche di rendere più veloci le procedure di espulsione dei migranti irregolari.

La premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ne hanno parlato lunedì sera dopo il consiglio dei ministri in un incontro durato due ore e durante il quale è stato fatto il punto su un insieme di misure riguardanti l’ordine pubblico, di fatto l’ennesimo pacchetto sicurezza. “Siamo già al lavoro - aveva annunciato Piantedosi dopo la tragedia di Rovereto - per presentare un pacchetto di norme per rafforzare ancora tutti gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine per contrastare i più ricorrenti fenomeni criminali e di insicurezza dei cittadini”.

In cantiere c’è un inasprimento delle pene per chi - a prescindere se italiano o straniero - ha atteggiamenti violenti o aggressivi nei confronti di esponenti delle forze dell’ordine, per le quali è previsto anche un aumento degli organici per garantire “una maggiore presenza di agenti in strada”. Novità anche per quanto riguarda la polizia locale per la quale, insieme a un maggior numero di uomini, si pensa a un aumento dei mezzi accompagnato da un incremento dei sistemi di videosorveglianza nei centri urbani. Per questi ultimi sarebbero già a disposizione le ricorse necessarie. Infine sono allo studio anche misure per contrastare il fenomeno delle baby gang.

Ma il centro del pacchetto riguarda come si è detto l’immigrazione irregolare e in particolare, sottolineano dal governo, quei soggetti che danno segnali evidenti di pericolosità sociale. Oltre a un aumento dei Cpr, i Centri per il rimpatrio che l’esecutivo vorrebbe aprire in ogni regione, si sta lavorando a un modo per accelerare le espulsioni. Non si tratta di una novità. Già oggi il giudice può decidere l’espulsione di uno straniero che si è macchiato di un reato come misura sostitutiva di una condanna non superiore ai due anni di reclusione. Inoltre con il decreto Cutro, varato dopo il naufragio costato la vita a 94 persone, è stato prevista l’espulsione diretta, senza giudice di pace, per chi, in carcere per aver commesso un reato, ha finito di scontare la pena. “La volontà -ha spiegato il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni al termine di un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto ieri a Rovereto - è quella di avere procedure semplificate che possano consentire a soggetti con un profilo criminale importante o patologie di natura psichiatrica di non rappresentare un pericolo per il territorio”.