di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 25 aprile 2018
Il rapporto della visita del Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Cpt) la scorsa settimana ha pubblicato un rapporto sulla visita ad hoc condotta in Italia per esaminare la situazione dei cittadini stranieri privati della propria libertà negli hotspot e nelle strutture di detenzione amministrative per migranti.
La delegazione del Cpt ha visitato gli hotspot di Lampedusa, Pozzallo e Trapani, nonché un'unità mobile hotspot al porto di Augusta. Gli esperti del Consiglio d'Europa hanno anche visitato i Centri di permanenza per i Rimpatri (Cpr) di Caltanissetta, Ponte Galeria (Roma) e Torino, nonché camere di sicurezza presso l'aeroporto di Roma Fiumicino.
Per quanto riguarda gli hotspot, non sono pervenute accuse o altre indicazioni circa l'uso eccessivo della forza o altre forme di maltrattamento fisico. Le condizioni di vita sono state ritenute buone a Pozzallo e Trapani e accettabili per brevi permanenze a Lampedusa. Nonostante ciò, i livelli di occupazione in tutti e tre gli hotspot superavano regolarmente la capacità ufficiale, creando una grave congestione, soprattutto a Lampedusa.
Quest'ultimo, in seguito, è stato temporaneamente chiuso. La delegazione ha notato con favore che la fornitura di servizi sanitari presso i tre hotspot è risultata molto buona e supportata da mezzi adeguati. Il numero di operatori sanitari era sufficiente, con medici e infermieri pronti a intervenire e garantiti 24 ore su 24. Dopo aver osservato che a diverse categorie di cittadini stranieri poteva essere impedito di lasciare gli hotspot, il Cpt ha sollevato il problema delle basi giuridiche per la privazione della libertà in questi centri e i relativi problemi collegati all'esistenza e al funzionamento di tutele legali.
A tale proposito, ha formulato diverse raccomandazioni che riguardano, ad esempio, il controllo giudiziario sulla privazione della libertà, la fornitura di informazioni su diritti e procedure e l'accesso efficace a un avvocato, nonché le misure pratiche per ridurre il rischio di respingimento. Infine, è stato osservato che occasionalmente i minori non accompagnati rimanevano presso gli hotspot per diverse settimane a causa della mancanza di disponibilità in opportune strutture di accoglienza.
Per quando riguarda i Cpr la delegazione ha osservato il problema delle intimidazioni e della violenza tra i detenuti presso il Cpr di Caltanissetta e, in qualche occasione, presso il Cpr di Torino. Le condizioni materiali sono state complessivamente ritenute accettabili, ad eccezione del Cpr di Caltanissetta, dove sono state valutate molto carenti: spazi ridotti e scarse condizioni igieniche, con materassi e coperte sporchi e sanitari che richiedono riparazioni urgenti.
Il Cpt critica la mancanza di attività presso i tre Cpr visitati e raccomanda lo sviluppo di un regime appropriato per tutti i centri di permanenza per i rimpatri, compreso l'accesso a mezzi di ricreazione, materiale di lettura e progetti organizzati da Ong. dovrebbero essere riviste.