di Francesco Grignetti
La Stampa, 13 settembre 2024
Un Centro aprirà al porto di Shengjin per gestire l’arrivo delle navi con i migranti, l’altro a Gjader, tra le montagne, dove i migranti resteranno in attesa di un eventuale rimpatrio accelerato. Due, tre settimane al massimo e i centri per migranti in Albania saranno pronti. Non sono i tempi che il governo si augurava, ma alla fine palazzo Chigi è comunque soddisfatto. Si è tenuta una riunione operativa per fare il punto, presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Presenti tra gli altri anche i ministri Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, più il prefetto di Roma Lamberto Giannini che sarà il responsabile amministrativo finale, così come il questore di Roma ne sarà il responsabile tecnico per la sicurezza, e il tribunale di Roma per le procedure giudiziarie.
L’apertura dei due centri, uno al porto di Shengjin per gestire l’arrivo delle navi con i migranti, e l’altro a Gjader, tra le montagne, dove i migranti saranno rinchiusi in attesa di un eventuale rimpatrio accelerato, arriva con quatto mesi di ritardo sul programma. Si sono moltiplicati i problemi tecnici del cantiere, ma ormai i tempi sarebbero maturi. A giorni dovrebbe quindi arrivare l’annuncio che il Genio militare ha completato il suo incarico e che il ministero dell’Interno entrerà in possesso della struttura. A quel punto, se il collaudo filerà liscio, inizieranno le procedure come previsto dal Protocollo Italia-Albania della primavera scorsa.
L’organigramma è pronto: i servizi saranno diretti da un Dirigente Superiore della polizia, due Primi Dirigenti e dall’Ufficiale di collegamento con l’Albania. Come il ministero dell’Interno ha illustrato ai sindacati di polizia, il dispositivo di vigilanza e gestione dell’ordine pubblico interno agli stabili “sarà gestito da un contingente interforze di 300 unità”.
Sono previste forze provenienti dai reparti mobili, polizia scientifica, immigrazione e polizia giudiziaria, così ripartito: 176 della polizia, 77 carabinieri e 47 della Guardia di Finanza. La polizia distaccherà in Albania anche 4 direttivi e 2 Sostituti Commissari. Oltre a ciò, ci saranno anche operatori della Polizia Penitenziaria per la gestione di eventuali detenuti.
Ribadisce il Viminale che nelle strutture di Shengjjn e Gjader vigerà l’extraterritorialità. All’interno delle strutture si applicherà la legislazione italiana. Tutte le incombenze all’esterno degli hotspot - fughe, risse o eventuali reati commessi dai cittadini extracomunitari - sarà demandata alla polizia albanese. La polizia albanese avrà anche la responsabilità di vigilare sull’hotel dove verrà alloggiato il personale italiano, a cui spetterà una indennità di trasferta all’estero di 100 euro al giorno più vitto e alloggio a spese dell’amministrazione. Il servizio in Albania è talmente ambito, vista l’integrazione sullo stipendio, che il sindacato Siap ha già chiesto la “rotazione tra tutti i reparti mobili e tutti gli altri uffici per le incombenze diverse dall’ordine pubblico”.