di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 19 settembre 2023
Le modifiche sull’immigrazione, ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, saranno inserite nel decreto legge Sud per renderle immediatamente efficaci. Varate cioè ieri in un decreto legge, saranno trapiantate nel corpo di un altro decreto legge già approvato il 7 settembre e già sottoposto al Quirinale.
Frankenstein al cubo. Già non era bello vedere un po’ tutti gli ultimi governi inzeppare nei decreti legge i più disparati temi alla faccia dell’omogeneità tante volte richiamata dalla Corte Costituzionale e dal presidente della Repubblica, e giocare a fare lo slalom dei requisiti di straordinaria “necessità e urgenza” per strozzare il fisiologico iter legislativo di Camera e Senato.
Poi si è arrivati ai decreti legge-Frankenstein al quadrato, nei quali in sede di conversione in Parlamento arriva pure qualche modifica paradossalmente proprio governativa, magari persino sotto forma di maxi-emendamento su cui magari porre persino la questione di fiducia a poche ore dallo scadere.
Ma ieri l’acrobatico inedito decreto legge-Frankenstein al cubo è degno del primo premio al festival del circo legislativo: le modifiche sull’immigrazione, ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, verranno inserite nel decreto legge Sud per renderle immediatamente efficaci. Varate cioè ieri 18 settembre in un decreto legge, saranno trapiantate nel corpo di un altro decreto legge (quello per il Sud) già approvato il 7 settembre e già sottoposto al Quirinale: ma come? “A quanto si apprende da fonti di governo”, secondo le quali “non si tratterà di un emendamento al provvedimento ma di quella che in gergo” (in gergo?) “si chiama ridelibera”, siccome il decreto Sud non era ancora stato (dopo 10 giorni...) bollinato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ieri “in Consiglio dei ministri c’è stata una nuova delibera su quel provvedimento”, insomma è stato ritirato e subito riproposto con dentro anche le nuove norme di ieri sull’immigrazione. Creatività legislativa senza precedenti, eppure record già a rischio: infatti, dopo il decreto legge Cutro del 10 marzo, e quello di ieri, “è intenzione del governo portare la settimana prossima in Consiglio dei ministri un nuovo decreto legge”. Il ventisettesimo in 7 mesi, il terzo sullo stesso tema.