sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Giampiero Rossi

Corriere della Sera, 3 dicembre 2023

Il presidente Riccardo Tromba: “Denunciamo da anni, finalmente è chiaro che le nostre non erano invenzioni né forzature”. “Finalmente è crollato il muro di gomma”. È passato poco più di un mese da quando il Naga, insieme alla rete “Mai più lager” ha presentato un dettagliato e tremendo dossier sulle condizioni all’interno del Cpr di via Corelli. In precedenza, nel febbraio di quest’anno, anche il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale Francesco Maisto aveva redatto un rapporto allarmato e allarmante.

Ma il “muro di gomma” non cedeva. Anche per questo, ora, il presidente del Naga, Riccardo Tromba, più che esprimere soddisfazione, rilancia il tema che l’associazione nata per “promuovere e tutelare i diritti di tutti i cittadini stranieri” solleva da anni: “La chiusura dei Cpr”.

Che effetto fa trovare negli atti giudiziari quanto avevate denunciato voi?

“Finalmente è chiaro che le nostre non erano invenzioni né forzature, ma erano descrizioni di una realtà della quale non si vuole parlare”.

È stato davvero così difficile fare luce sulle condizioni all’interno di via Corelli?

“Per anni ci siamo scontrati con resistenze a tutti i livelli, dai gestori alle istituzioni. Prima era difficile anche avere contatti con le persone trattenute, perché venivano tolti loro i telefoni, poi nel marzo 2021, grazie al lavoro dell’Asgi, Associazione studi giuridici immigrazione, il tribunale ha pronunciato una sentenza che intimava di restituirli. E da quel momento abbiamo raccolto molte più informazioni sconvolgenti sulla vita là dentro, con tanto di foto e video”.

Per esempio?

“La quantità di psicofarmaci utilizzati, le condizioni e le modalità di contenimento delle persone, la qualità del cibo e dei servizi, alcuni dei quali letteralmente impossibili, quindi proposti soltanto sulla carta”.

Però non riuscivate a entrare?

“Su questo il muro di gomma ha resistito fino al marzo scorso, quando finalmente una delegazione ha avuto accesso in via Corelli, sebbene sia stato impedito ogni contatto con le persone trattenute, ufficialmente “per la nostra incolumità”. Ma già all’ingresso chi c’era ha potuto assistere al violento “contenimento” di una persona”.

Quindi è arrivato il vostro rapporto. Che reazioni avete raccolto?

“Una manifestazione con 20 mila persone. Ma anche quella rimasta abbastanza ignorata. Sappiamo che di questo tema si fatica a discutere in base ai dati di realtà, ma noi continueremo a fare il nostro lavoro di tutela delle persone, con l’obiettivo di arrivare alla chiusura dei Cpr. Faremo una nuova manifestazione, intanto accogliamo con favore la presa di posizione del Pd milanese e aspettiamo di sapere cosa pensa di questa situazione il nostro sindaco”.