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di Carlo Vulpio

Corriere della Sera, 8 ottobre 2023

Le forze dovrebbero invece essere unite e convergere verso Bruxelles, perché la verità è che alla Ue, del Mediterraneo, e in particolare della sua sponda sud, interessa poco o nulla.. Ricordiamolo il caso della “Ubaldo Diciotti”, la nave della Guardia costiera italiana che il 16 agosto 2018 salvò 190 migranti in mare aperto. Il salvataggio, che evitò l’ennesima strage, avvenne nelle acque Sar (zona di ricerca e soccorso) di Malta, ma l’Isola se ne disinteressò. Nonostante dia il nome al prestigioso ordine religioso cavalleresco del Sovrano Militare Ordine di Malta, il cui motto è “Difesa della fede e servizio ai poveri”, Malta si girò dall’altra parte. Come fanno del resto tutti gli altri Paesi della Unione europea. E lasciò che fosse la nave italiana a intervenire. La Guardia costiera trasportò 13 persone in condizioni critiche a Lampedusa e condusse le altre 177 nel porto di Catania. Ministro dell’Interno era Matteo Salvini, che decise di bloccare nel porto di Catania i migranti a bordo della nave (sarebbero stati fatti sbarcare il 26 agosto) e che per questo venne indagato per sequestro di persona e alla fine assolto.

In quella circostanza, nel porto di Catania, vi furono contestazioni contro il governo e la scelta di non far sbarcare i migranti, con i manifestanti che gridavano “assassini” ai poliziotti. Legittimo. La libertà di parola e di manifestare in maniera non violenta sono sacre e vanno garantite sempre.

Tra i manifestanti però c’era anche il giudice di Catania, Iolanda Apostolico, il magistrato cioè che qualche giorno fa ha giudicato illegittimo il “decreto Cutro” nella parte in cui prevede di trattenere il migrante richiedente asilo. Il governo non ha apprezzato, e Giorgia Meloni si è detta “basita”. Salvini non ha apprezzato, e ha tirato fuori il video in cui si vede la Apostolico insieme ai manifestanti (ma silenziosa, non inveiva come gli altri). Successivamente il magistrato ha giustificato la sua presenza in mezzo ai manifestanti sostenendo che era lì “per impedire scontri tra loro e le forze dell’ordine” e ha detto che la maggior parte di coloro che protestavano “erano cattolici e pochissimi di sinistra”. Due toppe peggiori del buco, visto che non si capisce come avrebbe potuto, lei, da sola, evitare eventuali scontri e cosa c’entri il fatto che i manifestanti fossero per lo più cattolici (per il cognome del giudice?).

Ora, a noi sta bene che chi chiede asilo non debba essere trattenuto. Ma sta anche bene che l’Italia non venga lasciata sola nel Mediterraneo, per merito o per colpa della sua naturale posizione geografica. E sta anche bene che le sentenze si possano criticare e discutere, tanto più che da una parte e dall’altra (governo e magistrati) esistono gli strumenti giuridici per bocciare un decreto (come ha fatto il giudice Apostolico) o per ricorrere contro quella bocciatura (come può fare il governo).

Ciò che non va bene è che un giudice - anche se è libero di manifestare e di esprimere il proprio pensiero - poi non si astenga dal giudicare casi sui quali si sa già come la pensi. È stato detto e ridetto, ma va ripetuto, il magistrato è come la moglie di Cesare, deve non solo essere imparziale, ma anche apparire tale. Apostolico in questo caso doveva semplicemente astenersi. Stesso discorso, visto che ci siamo, per il generale Roberto Vannacci: può scrivere tutti i libri che vuole e dire ciò che vuole, e su tante cose si può anche essere d’accordo con lui, ma può farlo solo dopo aver lasciato la divisa.

Il giudice e il generale sono prima di tutto un giudice e un generale. E Meloni e Salvini sono prima di tutto l’una presidente del Consiglio e l’altro ministro. Quindi tutto questo teatrino dei pupi a mezzo stampa e tv dovrebbe e potrebbe esserci risparmiato. Le forze dovrebbero invece essere unite e convergere verso Bruxelles, perché la verità è che alla Ue, del Mediterraneo, e in particolare della sua sponda sud, interessa poco o nulla.