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di Alessandra Ziniti

La Repubblica, 25 gennaio 2024

No all’ingresso delle organizzazioni internazionali nei Centri, no a una relazione semestrale in Parlamento e soprattutto no alla dichiarazione esplicita che nessun migrante vulnerabile sarà portato in Albania, quindi nessun minore, donna, anziano o vittima di tortura, violenza e abuso sessuale. Con una nuova inaudita stretta alle garanzie dei diritti dei migranti e in spregio a ogni trasparenza nei confronti del Parlamento, la Camera - dopo aver bocciato tutti gli emendamenti delle opposizioni - ha approvato (con una maggioranza non larga) il disegno di legge di ratifica dell’accordo Italia-Albania che ora passerà in Senato.

Un iter rapidissimo quello parlamentare in Italia per spingere sull’acceleratore di un accordo che non ha ancora il semaforo verde a Tirana dove la Corte costituzionale è tornata a riunirsi ieri per esaminare il ricorso delle opposizioni che sono riuscite a bloccare l’approvazione in parlamento paventando la negazione di diritti costituzionali.

La decisione potrebbe arrivare la prossima settimana. In Italia invece si corre, approvando un testo che - se non verrà modificato - non garantisce neanche la presenza delle organizzazioni internazionali e umanitarie nei centri e non mette nero su bianco quello che, peraltro, la legge italiana prevede: e cioè che le procedure accelerate di frontiera (perché sono queste che verranno applicate a chi viene soccorso in mare in acque internazionali da navi militari italiane e portato in Albania) sono riservate soltanto a migranti non vulnerabili che arrivano da Paesi sicuri.

Una categoria, quella dei vulnerabili, prevista dalla normativa italiana che include minori, donne e vittime di qualsiasi tipo di tortura e violenza, di fatto tutti i migranti che arrivano dalla Libia. Un dettaglio non da poco, peraltro garantito dal sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Cirielli che solo pochi giorni fa aveva risposto per iscritto ai quesiti delle opposizioni assicurando che solo i non vulnerabili sarebbero stati portati nei centri.

Per le opposizioni l’accordo produrrà una pioggia di ricorsi se non di conseguenze penali per il governo per la conclamata violazione delle leggi italiane. “Nei prossimi mesi, mentre vi starete scattando la photo opportunity prima delle elezioni europee per rivendicare qualcosa che ancora non esiste, le responsabilità penali per le ingiuste detenzioni ricadranno tutte su di voi”, prevede Riccardo Magi, segretario di +Europa. Molto critico anche il Pd che con Laura Boldrini dice: “Questo accordo viola i diritti e costa una fortuna.

Si spendono 670 milioni di euro e in più le persone che saranno portate nei centri in Albania nella quasi totalità dei casi torneranno in Italia sia che ottengano la protezione internazionale, sia che non la ottengano”. Pesanti critiche anche da Italia Viva: “Il governo fa campagna elettorale a spese degli italiani. Se ci fosse l’attuazione ci sarebbero i ricorsi”, dice Maria Elena Boschi. E anche le organizzazioni umanitarie rispondono con durezza: “Accordo inaccettabile, un fallimento di umanità per l’Europa”, sostiene Emergency.