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di Claudio Bozza

Corriere della Sera, 22 agosto 2023

L’ondata record di migranti colpisce i Comuni, che non reggono. Gori pungola Schlein: “Rinuncia agli slogan”. E Majorino: “Questo è un disastro del governo”. C’è chi è “preoccupatissimo” e minaccia di “incatenarsi piuttosto che piantare tende”, come Marcello Pierucci (Pd), sindaco del piccolo Comune di Camaiore, in Versilia. E chi, invece, pensa di “organizzare un pullman per portare tutti a dormire al Viminale se il governo continuerà a mandarci migranti senza sosta”, è invece lo sfogo dell’assessore al Welfare di Reggio Emilia Daniele Marchi, anche lui dem.

Dal Centro al Nord, con il numero di sbarchi che da inizio anno ha raggiunto il record di 102.973, la pressione su paesi e città sta diventando fortissima. E le proteste più dure si stanno levando da amministrazioni locali di sinistra, ancora le più numerose in termini assoluti. Ma la realpolitik di chi governa in prima linea, specie davanti a una pressione di migranti così forte, mette tutti in affanno. E da destra si levano accuse di contraddizione politica.

Una contraddizione, dalla sponda dem riformista, sollevata senza molti giri di parole da Giorgio Gori: “È vero, Meloni annaspa sugli sbarchi, giusto dirlo. Ma Schlein rinunci agli slogan”. Il primo cittadino di Bergamo, parlando a Il Foglio, va più nel dettaglio: “La verità è che sull’immigrazione qualunque semplificazione demagogica è inutile. Vale per le sparate di Salvini e Meloni ma vale anche per l’”accogliamoli tutti” che ha sedotto una certa sinistra”. E poi: “È necessario un forte senso della realtà. I valori umanitari sono fondamentali, ma a questi vanno uniti visione di lungo periodo, pragmatismo e capacità organizzativa, non proprio le migliori qualità di Salvini”. Gori si dice poi d’accordo con Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna e presidente del Partito democratico, che “ha fatto bene a denunciare che nelle città la situazione è oltre il livello di guardia”. Emblematiche le parole di Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare di Bologna: “Abbiamo sotto la nostra responsabilità 510 minori stranieri non accompagnati. Noi abbiamo finito tutte le possibilità di accoglienza”.

A Padova, il sindaco Sergio Giordani la mette così: “Non accetterò hub: il governo smetta di promettere miracoli”. Giordani ha spiegato al Corriere del Veneto di come nel giro di poche ore, chiamato dal prefetto, abbia dovuto usare le palestre per ospitare 60 migranti: “L’accoglienza per la mia città non è mai stata un tabù. La facciamo da anni, diffusa e ben gestita. La vera battaglia è contro i maxi hub che non voglio nel mio territorio: sono nocivi sia per chi vi viene accolto sia per le comunità locali”.

Dal fronte Schlein, Pier Francesco Majorino fa un ragionamento diverso: “Questo è un disastro del governo guidato da Meloni, che non ha lo straccio di un piano di accoglienza — attacca il responsabile Immigrazione della segreteria del Pd —. Non è che c’è una contraddizione politica solo se c’è un sindaco di sinistra: sennò diventa il dito che guarda la luna”. Majorino, forte dei suoi 8 anni da assessore al Welfare a Milano, conosce bene il problema: “Sono d’accordo con Mario Morcone, già capo di gabinetto del ministro Minniti che rappresentò una linea molto ferma”. E oggi l’assessore alla Sicurezza della Campania propone una norma che “costringa tutti i sindaci ad accogliere i migranti, senza consentire dei “no” motivati da interessi elettorali”.