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di Adriana Logroscino 

Corriere della Sera, 3 gennaio 2023

La nave di Msf verso Taranto dopo 3 interventi. La nuova norma non prevede soccorsi multipli. Il decreto legge che detta nuove regole sul salvataggio in mare da parte delle Ong, voluto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è in vigore: ieri il presidente della Repubblica l’ha firmato. E immediatamente è iniziato il suo percorso di conversione alla Camera. Anche su questo dossier “l’Italia farà la sua parte”, ha scritto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un tweet in cui augurava buon lavoro al premier svedese Ulf Kristersson, che ha assunto la presidenza di turno del Consiglio europeo. La Geo Barents, nave di Medici senza frontiere, che sta facendo rotta verso il porto assegnato di Taranto, è la prima imbarcazione di un’organizzazione umanitaria a confrontarsi con le nuove regole di condotta. E a rischiare la sanzione. Nel decreto, infatti, è previsto che le Ong chiedano subito un porto sicuro, che non sostino ulteriormente in mare dopo un soccorso, e che informino gli stranieri sulla possibilità di chiedere asilo. Pena multe fino a 50 mila euro e confisca dell’imbarcazione. 

La Geo Barents, però, dopo aver soccorso 85 migranti in due differenti operazioni, e aver ricevuto l’indicazione del “porto sicuro” di Taranto dalle autorità, ha raggiunto un terzo punto dal quale proveniva un sos di “Alarm phone”, una linea di emergenza per migranti in difficoltà, per la presenza di 170 naufraghi, senza però rintracciarli. Questa ultima deviazione dalla rotta configurerebbe una violazione delle nuove regole che vietano i soccorsi multipli. “Su richiesta del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo - spiegano dall’equipe di Medici senza frontiere - il nostro team a bordo della Geo Barents ha prima soccorso 41 persone in difficoltà in acque internazionali al largo della Libia, poi ha effettuato un trasbordo da una nave mercantile di 44 persone, anche in questo caso su richiesta delle autorità italiane, che ci hanno poi assegnato il porto di Taranto, dove ci stiamo dirigendo”. 

Ma dall’ufficio stampa di Msf, in serata, è arrivata la conferma di una nuova deviazione, verso le acque al largo della Libia per soccorrere 45-50 persone a bordo di un barcone in difficoltà. “Ci stiamo dirigendo verso un’imbarcazione in pericolo, per aiutare - ha riferito all’Afp l’addetto stampa di Msf Maurizio Debanne - ma temiamo problemi con le autorità italiane per la nuova legge”. Cambi di rotta che il Viminale non ha autorizzato. L’arrivo della Geo Barents in Puglia è previsto per domani. Anche rispetto alla richiesta d’asilo da Msf prendono tempo: “Riguardo alla necessità di chiedere di formalizzare la domanda di asilo alle persone a bordo della nave, preferiamo vedere il testo finale del decreto per poterci esprimere e valutare il da farsi”. L’ultimo sbarco, prima dell’approvazione del decreto, è stato quello di sabato, a Ravenna, della Ocean Viking con 113 migranti. Tra loro una donna con un bambino di 17 giorni, ricoverati, e altri che necessiterebbero cure mediche per via delle violenze subite.

 L’imbarcazione, di Sos Mediterranée, è ferma a Ravenna, la Rise Above di Mission Lifeline, che ha raccolto i 170 dell’sos lanciato da “Alarm phone”, è ad Augusta e la Life Support di Emergency a Livorno. La Humanity 1 di Sos Humanity, la Louise Michel dell’omonima Ong, la Open Arms, la Astral e la Sea Eye 4 di Sea Eye sono in porti spagnoli. “I nostri propositi per il 2023 - twitta quest’ultima Ong - sono di salvare vite ancora più vite. Migliaia di persone fuggiranno dalla Libia, saremo lì per aiutare”. A Roccella Ionica erano sbarcati in 90, tutti iraniani e afghani, che sono stati soccorsi dalla guardia di finanza. Altri 162, in tre diversi sbarchi, sono arrivati a Lampedusa. I dati del Viminale, aggiornati a ieri, riferiscono di 105.140 migranti sbarcati in Italia nel 2022, 12 mila dei quali minori non accompagnati. Nei primi due giorni del 2023 in 616 sono giunti via mare. Durante tutto gennaio del 2022 erano stati tremila.

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