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di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 2 dicembre 2023

I pm chiedono il commissariamento immediato. Frode, tre gli indagati. False convenzioni in Prefettura con una serie di enti, associazioni, parrocchie che erano all’oscuro di tutto. È sotto la responsabilità del ministero dell’Interno attraverso la Prefettura, che nell’ottobre-novembre 2022 ne appaltò per 4 milioni e 400.000 euro la gestione per 12 mesi alla società privata La Martinina srl di Pontecagnano (Salerno): ma per la Procura di Milano le inadempienze del gestore sono tali e tante che il Cpr-Centro permanenza rimpatri in via Corelli 28, per essere bonificato e fatto rientrare nella legalità, deve essere subito commissariato (aggiornamento: si indaga anche per droga).

I pm hanno infatti chiesto all’Ufficio Gip “l’interdizione dai rapporti con la Pubblica Amministrazione” per la società indagata (al pari del gestore Alessandro Forlenza e della amministratrice Consiglia Caruso, sua madre) per le ipotesi di reato di “frode in pubbliche forniture” e “turbativa d’asta”. Ma siccome l’interdizione della società (che gestisce anche il centro di Brindisi, e fino a poco fa il Cpr di Potenza e un centro per minori a Taranto) determinerebbe un’interruzione di pubblico servizio che potrebbe provocare grave pregiudizio alla collettività, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, e i pm Giovanna Cavalleri e Paolo Storari, chiedono al gip di sostituirla con la “nomina di un commissario giudiziale”.

“L’udienza è stata fissata per il 15 dicembre dal gip Livio Cristofano”, spiega il legale Marco Bolchini che ha ricevuto, come avvocato d’ufficio, la notifica del contraddittorio sulla misura cautelare. E ieri mattina la GdF con i tre pm e un medico ha ispezionato a sorpresa il Cpr, videoregistrando le condizioni per confrontarle con i racconti di molti testi oculari, i video girati con i telefonini dai trattenuti nel Cpr e fatti filtrare all’esterno, un rapporto di marzo 2023 del Naga, e il resoconto della visita a sorpresa il 29 maggio 2022 dell’allora senatore Gregorio de Falco. Sotto esame l’abissale differenza tra le promesse alla Prefettura, per vincere l’appalto, e la realtà invece di cibo “spesso maleodorante, avariato, scaduto”, di mediatori e psicologi “assenti” o “gravemente deficitari” come medici e infermieri, di bagni “in condizioni vergognose e camerate sporche”, di teoriche visite che avrebbero ritenuto “idonee” a restare nel Cpr anche persone con tumore al cervello, tossicodipendenti, gravi malati psichiatrici, epilettici.

Ancor più preoccupante, per il ministero dell’Interno, il fatto che la grossolana artificiosità di tutta una serie di convenzioni con enti-associazioni-parrocchie, che La Martinina srl aveva depositato in Prefettura a riprova della solidità della propria offerta, non sia stata mai rilevata. Neanche se ad esempio l’apparente firmatario per l’associazione “Scarioni 1925” era morto già da due anni, o se la società “Bondon Grocery Supermercato Spesasì” difficilmente avrebbe potuto fare lo sconto del 5% visto che era chiusa già da un anno: del resto i dirigenti di molte altre associazioni (come Dianova Onlus, Minhaj Wuran International, Ala Onlus, Medici volontari italiani Onlus), al pari del parroco di San Martino Lambrate o del presidente Abu Shwaima del Centro islamico italiano, hanno additato false le proprie apparenti firme in calce ai protocolli depositate dalla Martinina srl in Prefettura. Che venerdì in una nota ritiene di ugualmente qualificare “costante ed approfondita” l’”attività di monitoraggio”, e rimarca avesse “nei mesi scorsi fatto emergere criticità a carico del gestore”, con “massima sanzione convenzionalmente prevista”: vicenda però diversa da quelle disvelate ieri, vertente sulla difformità tra ore lavorare dai dipendenti e ore retribuite.