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di Giuseppe Bonaccorsi

Il Dubbio, 14 marzo 2023

In Sicilia due incontri formativi contro lo sfruttamento dei lavoratori stagionali. Parte nuovamente dall’arcipelago delle Eolie la battaglia delle associazioni contro il lavoro stagionale in nero. Dopo il manifesto provocatorio contro i soprusi di una classe di imprenditori senza scrupoli, affisso il primo maggio dell’anno scorso a Lipari, l’associazione ‘Il Magazzino di Mutuo Soccorso’, col supporto del sindacato Usb delle isole, rilancia la campagna contro lo sfruttamento stagionale e promuove un nuovo manifesto già affisso in tutte le strade del centro turistico gettonato, dal titolo: “Mai più schiavo, la prossima stagione non farti sfruttare - corso rapido di autodifesa”.

L’iniziativa prevede due incontri “formativi” che si terranno nella sagrestia della Chiesa delle Anime del Purgatorio per informare soprattutto i giovani in cerca di lavoro su come difendersi davanti a operatori disposti soltanto ad offrire un contratto a tempo senza regole per tutto la durata della stagione vacanziera, senza ferie, permessi e con un arco di impegno illimitato. Sabato 4 marzo in un incontro si è parlato di contratto di lavoro (tipologie e regole principali); come si legge una busta paga, cosa sono i contributi e a cosa servono. Si è parlato anche di Tfr, disoccupazione, malattia, ferie e permessi. Alla riunione hanno partecipato molti giovani isolani interessati alla stagione estiva e anche alcuni imprenditori.

Ne è scaturito un dibattuto molto interessante che ha spinto gli organizzatori a insistere coi gli appuntamenti. Sabato 18 marzo, invece, esperti del settore parleranno dei contratti più diffusi per gli stagionali, di strumenti per la tutela dei lavoratori, di Servizi Caf e Patronato e di accesso al portale Inps. Si tratta di una iniziativa che ha già sollevato un polverone di polemiche, bollata come una provocazione dagli imprenditori del settore che avevano controbattuto sulla regolarità dei contratti, prendendo solo le distanze da alcuni imprenditori non in regola, senza mai, però, proporre soluzioni idonee e risolutive per la corretta assunzione dei tantissimi giovani alle prime armi che a ogni estate si presentano nelle isole. L’estate era trascorsa senza troppi cambiamenti, con i soliti contratti in nero e i pochi controlli delle istituzioni deputate alle verifiche.

Adesso la nuova iniziativa mira a mettere sul banco degli imputati non soltanto alcuni gestori non in regola, che ogni anno approfittano della mancanza di lavoro per assumere in nero il personale, ma soprattutto l’attenzione delle istituzioni che vuoi già per le troppe lacune della normativa, non riescono ad incidere a dovere su una piaga che affligge l’intero Belpaese, ma che diventa molto evidente e preoccupante laddove il lavoro equo e legale, alternativo a quello stagionale, manca quasi del tutto. Ed è forse proprio a causa di questa mancata regolamentazione di un settore nevralgico per la nostra economia se oggi in Italia non si riescono a trovare 50mila lavoratori nel settore turistico, un campanello d’allarme che dovrebbe spingere il governo a mettere mano a questa materia. “L’iniziativa è un atto dovuto - spiega il responsabile del “Magazzino di Mutuo Soccorso”, Paolo Arena -. Dovevamo assolutamente procedere nella nostra lotta al precariato e così, d’accordo con l’Usb, abbiamo organizzato questi corsi che sono tenuti da due esperti dell’Unione sindacale di base che verranno sull’isola da Palermo e Reggio Calabria. Vogliamo insistere sul problema, soprattutto per dare un po’ di coraggio e di supporto a chi anche questa estate si ritroverà in situazioni non certo edificanti e dignitose e fuori dalla normativa. La nutrita presenza di giovani al primo incontro ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Alla fine di questo percorso studieremo altre iniziative e non escludiamo che questi corsi possano diventare periodici”.

Il manifesto affisso il primo maggio dell’anno scorso ha avuto una eco a livello nazionale con numerose iniziative simili che si sono svolte in molte località non soltanto della Sicilia, ma dell’Italia intera. Dalle Eolie, quindi, parte un nuovo messaggio rivolto alle istituzioni che, alla luce delle recenti disposizioni governative sulla direttiva Bolkestein, assume un connotato diverso ed è volto a spingere il governo non a blindare e a difendere solo una categoria di esercenti di un settore che ha un giro d’affari da 2 miliardi, ma corrisponde allo Stato solo 100 milioni di tasse, ma soprattutto a cercare una volta per tutte di disciplinare un settore lavorativo, quello vacanziero, che dia finalmente garanzie e tutele a migliaia e migliaia di lavoratori stagionali che periodicamente vedono violato il loro diritto ad avere un lavoro equo e dignitoso.