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di Marinella Salvi

Il Manifesto, 4 agosto 2023

A Trieste il prefetto Signoriello scavalca a destra anche l’assessore leghista alla sicurezza. Trecento pakistani, siriani e afghani devono andarsene dall’ex Silos, ormai oltre la fatiscenza.

Riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza sulla situazione delle centinaia di richiedenti asilo che dormono sotto le arcate dell’ex Silos, di fianco alla stazione ferroviaria. Dura da anni ma improvvisamente la situazione è diventata “urgente” e financo “intollerabile”. Macerie, cumuli di immondizia, insetti, topi e serpenti. Piccole tende, coperte e stuoie, stracci e cartoni: lì ogni notte, cercano rifugio più di 300 ragazzi pakistani, afghani, siriani, che hanno presentato regolare richiesta di protezione internazionale e aspettano i tempi imprevedibili di una risposta. No servizi igienici, no acqua, solo muri fatiscenti.

Per l’assessore regionale alla sicurezza, il leghista Pierpaolo Roberti, al Silos si è creata una situazione vergognosa e sgomberare l’area servirà almeno a garantire “il decoro”. E dopo lo sgombero? “Non ci sono soluzioni alternative se non in tempi lunghi”. Il suo pensiero è noto, ed evidentemente fototrappole e respingimenti informali non sono sufficienti a fermare il flusso di “clandestini” che nasconde sicuramente anche “sfaccendati e delinquenti”. Al Silos “una presenza inaccettabile dal punto di vista della sicurezza e della salute pubblica” chiosa. A Trieste si è in “emergenza”, anche se da almeno quarant’anni questa è la porta di ingresso dalla rotta balcanica.

Stavolta parla anche il prefetto, Pietro Signoriello: i posti di prima accoglienza a Trieste sono già sovraccarichi e non è possibile immaginarne altri, il sistema nazionale di accoglienza è saturo e dunque, non potendo tollerare il degrado in cui versa il Silos, resta sul tavolo solo l’opzione sgombero. “Evidentemente Trieste più di questo non riesce a fare in termini di centri di accoglienza. Quindi magari queste persone potrebbero immaginare di rivolgere l’attenzione ad altri territori”, dice.

Di una “pericolosa situazione di sbando istituzionale” parla il Consorzio italiano di Solidarietà che rispedisce al mittente l’accusa fatta ai migranti di rappresentare una situazione di illegalità: “Il prefetto dimentica che i richiedenti asilo occupano l’area perché in stato di necessità e che la condotta illegittima è interamente da ricondurre alle inadempienze dell’Ente da lui presieduto”. Secondo il prefetto i richiedenti asilo abbandonati in strada dovrebbero disperdersi altrove… Il comunicato di Ics è perentorio: “Si tratta di affermazioni irricevibili da chi avrebbe proprio il compito di fare rispettare la legalità attraverso la tempestiva collocazione, anche temporanea, dei richiedenti asilo. Equivale ad affermare che la legge è, e continuerà ad essere pacificamente violata”.