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di Rino Giacalone

La Stampa, 2 marzo 2023

L’udienza scaturita dalla richiesta di rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che riguarda i team leader e gli equipaggi di tre organizzazioni, la Jugend Rettet, Medici senza Frontiere e Save the Children. Il comandante Martin Troeder ha reso dichiarazioni spontanee.

“L’aver allontanato le Ong dal Mediterraneo, è questa la vera causa del tragico naufragio di Cutro”. L’accusa è stata indirizzata da un’aula del Tribunale di Trapani al Governo italiano. Ad essere contestate ancora una volta, ma stavolta davanti al centinaio di migranti turchi morti o dispersi per il tragico affondamento di una malmessa imbarcazione davanti alle coste calabresi, sono state le misure adottate dal nostro Governo a novembre scorso, all’interno del Decreto Sicurezza, norme risultate essere una vera e propria stretta contro le Ong e la loro attività di soccorso in mare.

Davanti al gup del Tribunale di Trapani si sta svolgendo, e già da qualche mese, una lunga fase preliminare che va avanti da quasi un anno, l’udienza scaturita dalla richiesta di rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che riguarda i team leader e gli equipaggi di tre Ong. Jugend Rettet, Medici senza Frontiere e Save the Children. Salvataggi davanti le coste libiche che secondo l’accusa veri e propri soccorsi in mare non erano. In totale ci sono 24 indagati. Stamane uno degli indagati, Lutz Ulrich Martin Troeder, comandante della Juventa, nave della Ong Jugend Rettet sotto sequestro nel porto di Trapani dal 2017, ha chiesto al giudice di poter rendere dichiarazioni spontanee, e nella sua madre lingua, in tedesco, ha fatto un intervento certamente fuori dal tema processuale. Con l’ausilio del traduttore, messo a disposizione dal Tribunale per il procedimento in corso, ha colto l’occasione per passare dalle espressioni di cordoglio per le vittime del naufragio avvenuto giorni or sono davanti alle coste calabresi di Cutro, ad un intervento di condanna e contestazione delle misure introdotte dal Governo contro le immigrazioni clandestine.

“I migranti turchi, i bambini, che hanno perduto le loro vite - ha detto - potevano avere ben altro destino se non fosse stata impedita la presenza delle navi delle Ong nel mare Mediterraneo. Quei morti - ha detto il comandante Troeder - sono la conseguenza della criminalizzazione delle Ong decisa dal Governo italiano”. Ha poi chiesto al gup, giudice Samuele Corso, di far osservare ai presenti un minuto di silenzio in memoria dei migranti morti nel naufragio. Minuto di silenzio che il giudice ha permesso dopo l’intervento del procuratore aggiunto Maurizio Agnello che si è limitato a esprimere il cordoglio della Procura per le vittime del naufragio avvenuto nel mare di Calabria.

L’udienza scaturisce dall’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Trapani e dal Servizio Centrale Operativo (Sco) che ha messo in evidenza come gli equipaggi delle Ong in un determinato periodo tra il 2016 e il 2017, davanti alle coste libiche non avrebbero compiuto salvataggi, ma avrebbero preso a bordo migranti che con imbarcazioni e gommoni, venivano portati sotto bordo dai trafficanti di essere umani. L’inchiesta sui cosiddetti “taxi del mare”. Secondo le indagini della Polizia, e i racconti di “infiltrati” dello Sco a bordo delle navi delle Ong, i migranti partivano dalla costa libica secondo “appuntamenti in mare” che venivano concordati tra trafficanti ed equipaggi delle Ong, attraverso contatti telefonici e via whatsapp.

Nella precedente udienza di sabato scorso il gup ha ammesso come parte civile il ministero dell’Interno ed ha invece respinto la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Contro le due costituzioni si erano pronunciati i difensori degli indagati che avevano ritenuto le richieste fuori dall’ambito penale, ma il risultato di una azione politica. La prossima udienza fissata per il 15 marzo, il giudice dovrà decidere invece sulle eccezioni di competenza territoriale sollevate sempre dai difensori degli indagati, secondo le difese il procedimento non avrebbe Trapani come esclusiva competenza.