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di Gianmarco Aimi


La Repubblica, 20 settembre 2019

 

Un progetto che nasce dal dolore, ma in grado di creare amore diffuso: GrandeAle Onlus non è solo una Fondazione benefica indirizzata a un settore delicato come la cura dei bambini malati. La riprova si è avuta ieri quando è stata in grado di aprire per un giorno le porte del carcere di San Vittore.

Il calcio, aggregatore sociale, come passe-partout ideale per raccogliere fondi. Tutto nel ricordo del piccolo Alessandro, il bambino che a soli dieci anni è scomparso per una rara forma di leucemia. In campo per il torneo erano schierati: la formazione di ragazzi guariti dopo le cure, la squadra della polizia penitenziaria, quella dei detenuti, un'altra dell'Ordine degli avvocati insieme ai magistrati e quella dei The Dab Game, cioè l'associazione che si è occupata della ristrutturazione del campetto del carcere.

In prima fila mamma Luisa Mondella e papà Giorgio Maria Zancan, i motori di un effetto domino di bontà che nelle loro aspettative non vuole conoscere confini. Cinque i progetti già attivi. Prima di tutto per sostenere la ricerca, poi nell'animazione che si svolge direttamente in reparto, e ancora l'introduzione della psicologa infantile per alleviare le paure di questi "piccoli guerrieri", senza contare un fondo di grande importanza rivolto alle famiglie: "Pensate che il primo anno abbiamo utilizzato questi soldi solo per i funerali dei piccoli malati, visto che in molti non se lo potevano permettere" ha spiegato Luisa, che è un vero vulcano di idee e vitalità che contagiare chiunque le si avvicini.

Anche un campione dello sport come Alessandro "Billy" Costacurta o la cantante e conduttrice Joe Squillo, che non hanno fatto mancare la loro presenza: "È bellissimo sostenere persone che hanno sofferto tanto e ora vederle giocare e tornare alla normalità" hanno dichiarato. Ma la beneficenza potrebbe fare poco se al suo fianco non ci fosse la scienza. Infatti, nel consiglio della Fondazione è presente il dottor Momcilo Jankovic, luminare nella cura della leucemia infantile: "Ricerca non significa sperimentazione, ma progresso nella medicina. Ad oggi le cure consentono la guarigione nell'80% dei casi, perciò non dobbiamo fermarci".

Gli esempi tangibili del suo lavoro erano all'interno del rettangolo verde, con le divise fosforescenti e gli scarpini lucidi, pronti a sfidare qualsiasi avversario. Si trattava di quei bambini un tempo affetti da questa tremenda malattia, che dopo averla superata sono riusciti a diventare genitori e a formare a loro volta famiglie.

Soddisfatta anche Manuela Federico, comandante della polizia penitenziaria, che quando ha conosciuto la mamma di Alessandro ha fatto di tutto per cercare di unire l'esigenza di supporto ai malati a quella di recupero dei detenuti che scontano giornalmente la pena nella casa circondariale milanese: "Siamo contenti di far parte di una storia d'amore così speciale che ha toccato nel profondo i miei agenti, in particolare dopo la visita all'ospedale San Gerardo di Monza".

Tale la forza del messaggio di GrandeAle Onlus, che ha voluto essere in campo anche Fabrizio Corona, recluso a San Vittore per aver violato le regole dell'affidamento terapeutico all'esterno del carcere. L'ex re dei paparazzi è apparso in buona forma, oltre che particolarmente motivavo tra i pali. Unico vezzo, l'aver scelto un completo total black a dispetto della squadra di appartenenza (in arancione). Poco male, visto il sostegno che è sembrato più che convinto a una iniziativa così importante.