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milanotoday.it, 22 febbraio 2024

Tanti detenuti, troppi. E pochi agenti. Nel carcere di San Vittore di Milano la situazione è “drammatica”. A scattare la fotografia sono stati Daniele Nahum e Alessandro Giungi, presidente e vicepresidente della sottocommissione carceri che mercoledì hanno svolto un sopralluogo nella casa circondariale. “Il primo aspetto è relativo al livello di sovraffollamento: una struttura che potrebbe ospitare meno di 800 persone detenute è oggi arrivata a 1.130”, hanno spiegato i due. Il risultato, inevitabile, è uno: in celle di “pochi metri quadrati si è costretti ad ammassare fino a 8 persone”.

E se i detenuti sono tanti, i poliziotti sono decisamente pochi. “Gli agenti di polizia penitenziaria sono sotto soglia di almeno 200 unità”, hanno segnalato Nahum e Giungi. Al sovraffollamento si aggiunge un altro problema, perché gli agenti “sono chiamati a relazionarsi con 600 persone detenute prese in carico dal Serd per dipendenze da droga e alcol”, oltre che “200 con diagnosi psichiatrica”.

“San Vittore è lo specchio delle carceri italiane come pensate da questo Governo: strapiene di persone che dovrebbero essere curate per malattie psichiatriche e per dipendenze ma invece la sanità penitenziaria è sempre più sguarnita di medici e strutture adeguate, con pochi agenti di Polizia Penitenziaria che si immolano in turni massacranti e che sono chiamati a un lavoro delicatissimo di mediazione e di controllo”, hanno commentato i due dopo il sopralluogo. “La politica del Governo di introdurre nuovi reati, di aumentare le pene e di abbandonare a sé stesse le carceri, sguarnendole di agenti, operatori sociali e medici è - hanno concluso - da considerarsi una vergogna umana, sociale e politica”.