di Antonio Dipollina
La Repubblica, 22 marzo 2023
La trasmissione di Radiodue dalla Casa di reclusione di Bollate. Quando si dice giocare un altro campionato (oppure a un altro sport). Non c’è niente in quel costante flusso mediatico nel quale radio e tv si fondono e confondono che somigli a Caterpillar, benemerito appuntamento quotidiano del tardo pomeriggio di Radiodue. Esempio: martedì scorso, anche in preparazione della Giornata contro le mafie celebrata ieri, una puntata davvero speciale. A metà condotta dagli studi Rai di Milano - con Sara Zambotti - e a metà dalla Casa di reclusione di Bollate, appena fuori città - con Massimo Cirri. Giustizia e libertà, si poteva chiamare tutto quanto: libertà di credere a un altro modo di affrontare e vivere da dentro e fuori l’istituzione carceraria. Speciale perché tutto nasceva dall’iniziativa presa a Bollate chiamando detenuti ben disposti (nonché di curriculum pesante, e fine pena tra un bel po’) a leggere per proprio conto i Karamazov e poi a riportarne impressioni e suggestioni: da quella storia nerissima scolpita nei secoli da Dostoevskij all’esperienza personale, a confrontarsi anche a brutto muso con i propri demoni (a proposito di) e a raccontarlo, magari emozionati per il microfono e la gente che ti ascolta, magari sfrontati perché ne hai passate parecchie e la gente che ti ascolta è acqua fresca.
Tra uno studio e l’altro, esperti, operatori, studenti di iniziative lodevoli, ex detenuti, psicologi, giudici, parenti di vittime di mafia - anche il fratello di Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Dalla Chiesa. Riflessioni, confronti, buonissima volontà da parte di tutti - a iniziare da due associazioni che operano nelle carceri del milanese, il Gruppo della Trasgressione e quelli del progetto Lo Strappo. Ma a conquistare era soprattutto il tono che tutti riuscivano a tenere, guidati da quei due fuoriclasse in tema di toni giusti, che sono appunto Massimo Cirri e Sara Zambotti, i conduttori. Il video di tutto quanto è in arrivo su RaiPlay. A breve si gira per la Rai la riedizione del mitico Sandokan: al posto di Kabir Bedi ci sarà il turco Can Yaman (Sando-Can). Le riprese sono in Calabria, che non sarà la Malesia ma si mangia benissimo e si spende poco.