di Cesare Giuzzi
Corriere della Sera, 11 febbraio 2023
La protesta è stata riaccesa dal no del ministro Nordio alla revoca del carcere duro per Alfredo Cospito: elusa una presenza massiccia delle frange estremiste.
Gli anarchici in piazza, il rischio di incidenti, Cospito al 114° giorno di sciopero della fame con le condizioni di salute che si aggravano sempre di più. E il no alla revoca del carcere duro per l’anarchico del Guardasigilli Carlo Nordio agita ancora di più la protesta. Oggi alle 16 il corteo organizzato dall’”Assemblea cittadina contro il 41 bis e l’ergastolo”.
Ossia l’ala insurrezionalista del movimento anarchico milanese - il circolo Galipettes del Corvetto e il Cuore in gola di via Gola - ma anche gli anarchici per così dire moderati, il collettivo universitario “Cambiare rotta”, i sindacati di base Si Cobas e una parte del mondo antagonista.
I timori però sono legati al possibile arrivo da “fuori” di gruppi ben più determinati a prendere la scena. Come gli anarchici varesini, quelli di Lecco, Monza, Bologna, Rovereto, Bologna e Torino. Su questi ultimi - il fronte più agguerrito visto che Cospito, benché nato a Pescara appartiene all’area torinese -, c’è l’incognita di un presidio che sarà organizzato nelle stesse ore fuori dal carcere delle Vallette in solidarietà a una militante No Tav arrestata. Quello che appare chiaro alla vigilia è che comunque non dovrebbe trattarsi di una manifestazione a carattere nazionale visto che i gruppi del centro e sud Italia non sono previsti in maniera massiccia a Milano.
Il no arrivato dal ministro della Giustizia però ha certamente ravvivato la protesta anche dell’area più moderata. Per questo il segnale più importante per capire il tenore della manifestazione e il rischio di violenze è legato al numero di partecipanti. La frangia dura e considerata dagli inquirenti pericolosa sul fronte dell’ordine pubblico non dovrebbe superare le 150-200 unità. In un corteo da 300-400 partecipanti sarebbe più controllabile da parte delle forze dell’ordine. Con il crescere dei numeri in piazza, e magari con 800-1.000 persone in strada, “gestire” le intemperanze anche solo di 150 manifestanti diventerebbe cosa ben più complessa.
Finora l’impatto delle manifestazioni milanesi in sostegno all’anarchico Cospito è stato tutto sommato “limitato” a cortei improvvisati o a qualche intemperanza verso la stampa e contro il carcere. Oggi il corteo dovrebbe muoversi dopo le 16 da piazza Ventiquattro Maggio verso corso Lodi. Almeno così il percorso è stato “preavvisato” con una mail anonima arrivata in Questura. Digos, Nucleo informativo dei carabinieri, agenti e militari in tenuta anti sommossa presidieranno i Navigli fin dal primo pomeriggio. Anche perché i piani dei manifestanti potrebbero cambiare all’improvviso (anche in base al numero di partecipanti) e cercare invece di muoversi verso il centro o San Vittore. “Cospito usa il suo corpo come un’arma”, ha scritto nelle sette pagine del rigetto il ministro Carlo Nordio. Per il Guardasigilli ci sarebbe quindi una “corrispondenza” tra lo sciopero della fame del 55enne detenuto e l’agitarsi della piazza. Per questo un repentino aggravamento della sua salute rischia ancora di più di infiammare la protesta.