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di Cesare Giuzzi

Corriere della Sera, 21 settembre 2023

Il fuggitivo era stato ricoverato dopo una lite a San Vittore. Alle 5.25 la fuga dalla finestra: il poliziotto che lo aveva in custodia ha tentato di seguirlo ma si è ferito gravemente. Un detenuto è evaso nelle prime ore di giovedì mattina lanciandosi da una finestra, al secondo piano, dell’ospedale San Paolo di Milano. Un poliziotto si è lanciato dietro di lui nel tentativo di fermarlo, ma è caduto malamente battendo la testa e si trova ora ricoverato in condizioni gravissime.

Secondo una prima ricostruzione il detenuto, un palestinese di 32 anni in carcere da agosto per concorso nella rapina di un Rolex, era stato portato in ospedale mercoledì sera dopo esser rimasto ferito in una lite con altri carcerati a San Vittore. Era stato portato d’urgenza al Pronto soccorso in un reparto ordinario, non quello destinato ai carcerati. Alle 5.25 di giovedì mattina ha deciso di evadere, saltando dalla finestra di un bagno al secondo piano. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti sembra che l’agente 28enne, che stava sorvegliando il detenuto insieme a un collega, si sia lanciato all’inseguimento del recluso fuggito dalla finestra.

Sembra che il 32enne sia riuscito a saltare prima su un muretto e da lì poi a raggiungere la strada, mentre l’agente sarebbe caduto rovinosamente al suolo dal secondo piano, battendo la testa. Sembra che inizialmente dopo la caduta l’agente 28enne, benché ferito in modo grave, si sia rialzato e sia tornato a piedi da solo verso il pronto soccorso dove poi ha perso i sensi. Le sue condizioni sono al momento molto gravi: in coma, è stato sottoposto a un intervento chirurgico all’ospedale San Carlo. Ha riportato un grave trauma cranico e frattura delle vertebre cervicali. È caccia all’evaso: sulle sue tracce ci sono la polizia penitenziaria, gli agenti della questura e la squadra Mobile.

Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Spp, sottolinea come questa evasione arrivi dopo altri quattro tentativi di fuggire azzardati compiuti da detenuti ricoverati negli ospedali italiani. “Tanta la preoccupazione per il collega - dice -. Qui si rischia la vita e l’emergenza carceri è ormai drammatica”. Non solo: “C’è un fuggi fuggi dei medici penitenziari” perché sarebbero oggetto sempre più di minacce da parte dei detenuti, proprio per ottenere un ricovero. “La situazione è gravissima - dice Di Giacomo - la questione carceri va messa all’ordine del giorno del governo”. Il segretario regionale Uspp, Gian Luigi Madonia, pur non cercando responsabilità nell’accaduto, sottolinea come il sindacato ha sempre mostrato “forti perplessità per la tenuta del sistema sanitario penitenziario”, chiedendo un rafforzamento all’interno degli istituti