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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 14 ottobre 2023

Un connubio tra il dolore e la speranza, tra la sofferenza e la determinazione. Questo lo spirito del progetto “Emozioni all’Opera: detenuti e pazienti psichiatrici si raccontano”, ha aperto le porte a un dialogo profondo e commovente tra due mondi apparentemente distanti ma sorprendentemente simili. L’evento culminante di questo straordinario progetto è stata la performance tenutasi mercoledì scorso sul palco della Sala teatro della Casa di reclusione di Opera a Milano. Detenuti e ospiti del Centro diurno psichiatrico Il Camaleonte, uniti dalle loro esperienze di lotta e resilienza, hanno dato voce alle loro storie attraverso potenti performance teatrali, letture avvincenti e commoventi video. Queste testimonianze hanno svelato l’umanità dietro le sbarre, spazzando via stereotipi e pregiudizi.

La tavola rotonda che ha seguito l’evento ha riunito esperti e sostenitori del progetto, tra cui don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria, lo psichiatra di Fondazione Sacra Famiglia Emilio Castiglioni, la psicologa e psicoterapeuta della Fondazione Melissa Cozzi ed Emanuela Butteri, psichiatra dell’ospedale Sacco. Questi professionisti hanno condiviso conoscenze preziose e hanno offerto un’illuminante prospettiva sulle sfide della salute mentale e sulla necessità di abbattere le barriere sociali per promuovere la comprensione e l’inclusione.

Nato nel 2019 dalla collaborazione pionieristica tra la Fondazione Sacra Famiglia e l’Associazione In Opera, il progetto ha portato alla creazione dell’edizione ‘ Legami in Opera’, un’esperienza senza precedenti in Italia. Da circa un anno, venti detenuti uomini del penitenziario di Opera e cinque ospiti uomini del Centro diurno psichiatrico Il Camaleonte di Cesano Boscone si sono incontrati regolarmente in attività e laboratori ricreativi, guidati con cura da Barbara Migliavacca, responsabile del Centro Il Camaleonte, Giovanna Musco, referente dell’Associazione In Opera, e dalle educatrici di Fondazione Sacra Famiglia, Laura Leone ed Antonella Cavallaro.

La Fondazione Sacra Famiglia, un faro di speranza nella Lombardia, è un’organizzazione non profit che da oltre 125 anni dedica le sue energie a coloro che soffrono di complesse e gravi fragilità fisiche e psichiche. Grazie ai suoi 1.800 dipendenti e 200 professionisti, nel 2021 ha offerto supporto a circa 10.000 persone, tra cui 1.500 minori, oltre 2.700 adulti e circa 5.600 anziani, attraverso una rete capillare di strutture e servizi residenziali, diurni, ambulatoriali e domiciliari.