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di Marta Ghezzi

Corriere della Sera, 8 maggio 2022

L’evoluzione del capoluogo lombardo raccontata per immagini dal fotografo Andrea Cherchi, sono proiettate durante la Civil Week nella Sala del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

È montato come un film, con le foto che corrono rapide una dopo l’altra. Non c’è un’unica storia, ma un’unica protagonista: Milano. “Milano giusta e Milano ingiusta” di Andrea Cherchi, fotografo che da anni racconta con le immagini l’evoluzione del capoluogo lombardo, viene proiettata, durante la Civil Week milanese, nella Sala del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati a Palazzo di Giustizia, aperta in via straordinaria anche al grande pubblico, e da lunedì 9 sul loro sito (ordineavvocatimilano.it). La partenza è con i fuochi d’artificio, sfila la monumentalità classica, Castello Sforzesco, Duomo, San Maurizio, Sant’Ambrogio, prosegue con visioni della città verticale, i nuovi skyline di Porta Nuova e City Life, per poi lasciare spazio al verde, parchi, giardini, grandi aiuole, a dimostrare che la metropoli è in corsa anche per la sostenibilità.

Il cambio di passo è improvviso, senza soluzione di continuità si vede avanzare un’altra Milano, quella degli ultimi che dormono nei sottopassi, di chi fatica a tirare avanti e si mette in fila a una mensa dei frati. È la città più vulnerabile, fragile e ferita, con le sue case popolari, il degrado è mostrato senza filtri, come il vandalismo che sfregia e rovina il patrimonio collettivo. In chiusura l’accoglienza, da sempre nel dna cittadino, compare la mano tesa nell’aiuto, le manifestazioni per la pace, le scuole d’italiano per i profughi ucraini.

“Nelle mie foto non c’è giudizio, non rimarco, osservo e riporto, l’intento è lasciare una scia di emozioni”, spiega Cherchi. “È un piccolo contributo per riflettere su un tema importante e quanto mai attuale, il concetto di giusto e ingiusto”, sottolinea Marisa Meroni, consigliere dell’Ordine, mentre il presidente Carmelo Ferraro ricorda l’impegno dell’ente che negli ultimi anni ha organizzato sportelli di orientamento legale e tematici su violenza di genere e cyberbullismo, “la mostra è espressione di questo percorso di aiuto e responsabilità civica”, dichiara.