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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 26 maggio 2022

Il Senato della Repubblica ha accolto gli ospiti “speciali”, il cui ingresso non era mai stato ipotizzato prima. A Palazzo Giustiniani a Roma, si è tenuto il Convegno “Una mappa per la pena - ridurre la libertà per ampliarla”. Oltre a tantissimi esponenti della politica, tra cui la ministra della Giustizia Marta Cartabia e il senatore Franco Mirabelli, promotore dell’incontro, per la prima volta in assoluto, sono state aperte le porte della Sala Zuccari, sede di tantissimi eventi, ai detenuti ed ex detenuti della casa di reclusione di Milano Opera e Bollate.

Alcuni di loro, in carcere per reati gravissimi, tra cui di mafia, fanno parte del “Gruppo della Trasgressione”, che, guidati dallo psicoterapeuta Angelo Aparo, da anni seguono un percorso di crescita, grazie al quale hanno preso coscienza delle loro azioni. Aparo, a tal proposito, ha dichiarato: “Portare la nostra esperienza al Senato è per noi un onore e una gratificazione. Il convegno è un’occasione di confronto sulla tematica della punizione e su come questa possa sposarsi con la rieducazione”.

“Per la prima volta i detenuti del carcere di Opera sono entrati in Senato grazie al Gruppo della Trasgressione, un esempio di buona pratica perché il penitenziario svolga la funzione costituzionale di rieducazione del condannato nell’espiazione della pena. Con questo incontro abbiamo voluto testimoniare che il carcere può e deve essere uno strumento di rinascita per chi delinque, attraverso il lavoro su se stessi”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd al Senato e capogruppo in Commissione Giustizia.

“Quando facciamo iniziative come queste ha continuato Mirabelli - rischiamo sempre che arrivi qualcuno a dirci “con tutti i problemi che ci sono vi occupate di carcere, di diritti delle persone detenute”, ma io penso che bisogna smettere di contrapporre la soluzione dei tanti problemi del Paese ai diritti civili. Dobbiamo occuparci di tutte queste questioni e dobbiamo farlo nel rispetto della Costituzione”.

Infine il senatore ha aggiunto: “Noi stiamo lavorando come maggioranza e come governo, anche con la riforma del processo penale - ha detto ancora Mirabelli- perché il carcere sia l’estrema ratio, non una soluzione a tutta la devianza e non uno strumento di afflizione. Credo che esperienze come quella del “Gruppo della Trasgressione” non debbano andare perdute, ma proseguire ed essere estese ad altri penitenziari”.