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di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 8 febbraio 2024

“C’è stato un malinteso sui tempi”. Il magistrato Giovanni Russo, responsabile del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: “Riteniamo un privilegio che il presidente emerito della Consulta venga a parlare in carcere. Marcia indietro del ministero della Giustizia sull’annullamento in extremis dell’incontro che i detenuti di San Vittore del gruppo “Costituzione Viva” avrebbero dovuto avere martedì mattina con il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, e con la giornalista Donatella Stasio, autori del libro “Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società”.

Sinora il Dap-Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria aveva accreditato “non la cancellazione di evento già programmato, ma una proposta di riprogrammare l’iniziativa pervenuta troppo tardi per consentirne un corretto inquadramento in un progetto formativo”, “solo il 29 gennaio”, “senza il necessario interessamento del Provveditorato”, e “ignorando tre circolari”. Amato non aveva commentato, mentre Stasio aveva tenuto a leggere in Tribunale (durante un’altra presentazione) l’intervento che aveva preparato per i detenuti di San Vittore, a loro volta rimasti male visto che a lungo si erano preparati.

Mercoledì, invece, alla Camera il capo del Dap, il magistrato Giovanni Russo, informa che “c’è stato evidentemente un fraintendimento sui tempi, ho appreso dalla stampa e dal Garante locale dei detenuti che una verifica preventiva delle attività era stata fatta. Non lo so, non mi era stata data evidenza, mi scuso per l’Amministrazione se c’è stata una nostra negligenza. Sono stato informato cinque giorni prima che era pronta questa attività e, come per tutte, ho chiesto di rinviarle sempre, per consentire a me e agli altri soggetti politici di darne informazione scritta. La questione del presidente Amato è tema che mi ha turbato. Io e il Dap riteniamo un privilegio che il presidente emerito della Consulta venga a parlare con i detenuti e la Polizia penitenziaria”.