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di Angelo Foletto

La Repubblica, 13 febbraio 2024

Nel laboratorio di falegnameria e liuteria del carcere di Opera nati gli strumenti che Mario Brunello, Giovanni Sollima e Sergej Krylov, con i musicisti dell’Accademia dell’Annunciata diretti da Riccardo Doni, suoneranno sotto l’installazione di Mimmo Paladino. In locandina i nomi familiari sono Bach, Vivaldi, Kreisler, Volans e Sollima. I solisti non sono meno conosciuti. Ma questa sera (ore 20,30) alla Scala occhi e orecchie saranno mirati soprattutto sui colori, le fogge e il suono degli strumenti. Manufatti multicolori che ancora vibrano di speranze, di tragedia, di terre lontane. Perché, se il legno ha memoria e un’anima, quella dei violini, viole, violoncelli e contrabbassi costruiti con i legni delle barche dei migranti accolti a Lampedusa, ce l’ha tre volte.

L’originale è dell’albero da cui è stato per la prima volta scavato - al di là del Mediterraneo, nelle foreste oltre il deserto africano. La seconda fu curvata e modellata come imbarcazione che tra mille drammi è approdata sfatta sulle sponde siciliane portando i migranti: è “raccontata” dalle fasce verniciate in giallo, verde e azzurro, la pittura dei gozzi che furono. La terza, conformata sulle sagome di moderni strumenti, è usata dall’Orchestra del mare che fa la sua prima uscita pubblica sul palcoscenico scaligero.

Ma che nasce nel carcere di Opera dove da anni c’è il laboratorio di liuteria e falegnameria. I fondi raccolti (biglietti 10-250 euro; info e prenotazioni: aragorn.vivaticket.it e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) sosterranno “Metamorfosi” il progetto impegnato ad attivare analoghe botteghe nelle carceri italiane. Grazie alla Casa dello spirito e delle arti, la fondazione nata nel 2012 e presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori. Fino al 2021, a Opera i detenuti costruivano violini per i ragazzini rom poi ai maestri liutai che li seguono venne l’idea di usare il fasciame degli scafi sotto sequestro.

Affidati a Mario Brunello, Giovanni Sollima e Sergej Krylov, e ai musicisti dell’Accademia dell’Annunciata diretti da Riccardo Doni, sotto l’installazione scenografica di Mimmo Paladino, gli strumenti suoneranno brani non meno evocativi di paesi, nostalgie e “anime” lontane. La corposità quasi contrappuntistica del Concerto brandeburghese n. 3 di Bach, il panico paesaggio ghiacciato dell’Inverno di Vivaldi, il suggestivo sapore esotico di White Man Sleeps del sudafricano Kevin Volans e l’euforia pluristilistica ma mediterranea del popolare Violoncelles Vibrez di Giovanni Sollima.

Esibizione da non perdere: in streaming saranno presenti anche i detenuti liutai, collegati da Opera. Occasione di musica che trascina un messaggio civile e politico più forte della benefica solidarietà: attratto con forza, gridato quasi, dalle anime naturali e vegetali degli strumenti. Scrittore di frontiera, autore di un ritratto di Brunello nella foresta dei violini di Paneveggio, Paolo Rumiz richiamerà in vita le voci/anime leggendo il testo La memoria del legno. Come un melologo: attorno alle parole, i multicolori strumenti del mare di Sollima e Brunello intrecceranno improvvisazioni di speranza.