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di Barbara Calderola

Il Giorno, 18 ottobre 2023

La frase di don Claudio Burgio, fondatore della comunità Kayros di Vimodrone diventa un marchio. Laboratorio creativo in vista di un mestiere con borse e magliette serigrafate dai minori di 5 istituti di pena. “Non esistono ragazzi cattivi” diventa un marchio. Borse e magliette serigrafate dagli adolescenti nelle carceri minorili di cinque città saranno il lasciapassare per una nuova vita, una volta fuori. La frase è di don Claudio Burgio, il papà di Kayròs, la casa per minori in difficoltà di Vimodrone, ed esprime la sua fede incrollabile nei giovanissimi che in lui trovano una guida. Il progetto di riscatto, il primo che vede la luce in Italia con questi numeri e con queste ambizioni, nasce dalla collaborazione fra la comunità e Fondazione Conad, il braccio solidale della cooperativa di supermercati.

Ieri, la presentazione del piano per costruire dalla cella passo dopo passo il futuro di 50 condannati dei 250 ora rinchiusi al “Beccaria” di Milano, al “Ferrante Aporti” a Torino, al “Casal del Marmo” a Roma, al “Malaspina” a Palermo, a Bari e nei centri come Kayros che si occupano di loro. La onlus donerà le macchine agli istituti di pena e metterà a disposizione un educatore che formerà gli artisti. Per ora si tratta di un laboratorio creativo, ma la finalità è insegnare un mestiere che offra una chance. Ciascun gruppo dovrà creare un migliaio di prodotti dopo uno studio di immagine e la firma di una vera e propria collezione. Poi si venderà. Prima ai mercatini parrocchiali, nelle scuole, alla Caritas con l’aiuto delle associazioni coinvolte e poi on-line.

“Li chiamano bulli, delinquenti, ragazzi di strada, giovani deviati: per me sono ragazzi e basta - dice don Claudio -. Abbandonati a sé stessi perdono il controllo della propria impulsività fino a diventare violenti; minori che tentano di soffocare il dolore che li accompagna da quando sono nati”. “La Fondazione ha una finalità filantropica - racconta la direttrice Maria Cristina Alfieri - al centro di tutta l’attività c’è l’inclusione dei giovani. Sostenere i più fragili è una priorità del sistema Conad, impegnato a promuovere il benessere della comunità. Con altri progetti a livello nazionale siamo già vicini a ragazzi in difficoltà economiche, disabili e disoccupati.

Oggi la collaborazione con Kayròs ci permette di offrire il nostro supporto anche a chi si sta rialzando da una ‘caduta’ e ha diritto ad avere una seconda opportunità”. Una mano disegnata con il segno della vittoria è il simbolo del programma e del network che ha unito le forze contro il pregiudizio. “Per contrastare l’emarginazione - sottolineano i partner - deve vincere il percorso rieducativo”. Ci sono anche due testimonial, Filippo Galli, ex difensore del Milan, e Islam Ammar, un tempo ospite di Kayròs oggi titolare di una sartoria.