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di Sabrina Commis

La Gazzetta dello Sport, 14 dicembre 2023

Dopo tre anni di sospensione a causa della pandemia, il progetto “Ora d’acqua”, iniziativa storica della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport, è ripartito. Nei giorni scorsi, infatti, sono ricominciati i corsi di canottaggio indoor o “canottaggio a secco” per i detenuti all’interno del carcere di San Vittore, con lezioni a cura degli istruttori federali della storica Canottieri Milano. Lo sport come stimolo, incentivo, per qualcuno anche ora di libertà.

Il progetto “Vogliamo far conoscere i principi del canottaggio attraverso l’insegnamento della pratica, sulle attrezzature utilizzate per l’allenamento al chiuso, i remoergometri - spiega Francesco Stoppa, istruttore della Canottieri e anima del progetto -. I corsi permettono di scoprire questo sport con grande tradizione in Italia, di fare sessioni di preparazione atletica diverse, originali, ma complete e intense. E non solo: ci si conosce con tecnici e atleti giovani, ma pronti al confronto e allo scambio di idee, valori e passioni. Tutto questo si può svolgere in un semplice spazio. Un remo ergometro all’interno di un istituto penitenziario sarà compito dei tecnici della Canottieri coinvolgere e motivare i partecipanti anche grazie a immagini, racconti, simulazioni di gara. Il canottaggio indoor non è una cosa finta, ma una specialità di questo sport, con un proprio circuito di gare a livello regionale, nazionale e internazionale”.

Lo sport diventa supporto. “Quando mi hanno proposto di riprendere le lezioni di canottaggio a secco ho valutato la positività dell’iniziativa - spiega Giacinto Siciliano, direttore dell’istituto penitenziario milanese -. San Vittore ospita tanti ragazzi, di età compresa fra i 18 e i 25 anni, in spazi purtroppo abbastanza limitati; le attività sportive sono una delle leve su cui lavorare. “Ora d’acqua” si va ad aggiungere agli altri progetti, che riguardano palestre, basket, calcio. Un’attività sportiva come il canottaggio, per giovani pieni di energia, è fondamentale.

Lo sport implica regole, sacrificio, rispetto di sé, del compagno, del team in cui si lavora: è una forma diversa di rieducazione. E il canottaggio è un mezzo forte e potente per veicolare messaggi educativi. La finalità non è solo tenerli impegnati un’ora all’interno dell’istituto, ma dargli un obiettivo, farli lavorare non solo al presente. Potrebbe essere un’opportunità futura, un’apertura in prospettiva”. Prossimo obiettivo di Canottieri Milano e Fondazione Cannavò? Riportare prima possibile il progetto nel carcere minorile Beccaria, sempre nel capoluogo lombardo, magari già all’inizio del prossimo anno. Si sta lavorando affinché si realizzi in tempi brevi.