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milanotoday.it, 6 settembre 2024

Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha affrontato il caso delle rivolte al carcere minorile di Milano. Evitare che si ripetano (ancora) rivolte nel Beccaria, ma anche dare un futuro ai ragazzi detenuti. Sono i due punti cardine della seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in prefettura a Milano nel pomeriggio di giovedì 5 settembre. Oltre ai vertici delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, hanno partecipato all’incontro il comune di Milano, la procura minorile, il magistrato di sorveglianza del tribunale per i minorenni, il direttore dell’istituto penale insieme al comandante di reparto, il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Lombardia, il dirigente del centro per la giustizia minorile per la Lombardia. Nel corso della riunione, sono state esaminate da parte di tutti i partecipanti, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, alcune misure organizzative ritenute necessarie per consentire al personale che opera in quell’Istituto di poter svolgere al meglio i propri gravosi compiti, con una attenzione particolare anche alle condizioni dei giovani detenuti.

“È stata, altresì, disposta una intensificazione della vigilanza”, fanno sapere dalla prefettura. Non solo, si è parlato anche della “pianificazione degli interventi operativi a seguito di manifestazioni di protesta e disordini”, per “garantire il massimo tempestivo coordinamento delle attività delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e della polizia locale con la specifica funzione di sicurezza interna all’istituto, curata dal direttore dell’istituto e dal comandante del reparto di polizia penitenziaria”.

La Prefettura ha anche assicurato la piena collaborazione per la conclusione di progetti - alcuni già in corso - che promuovano la formazione anche lavorativa dei detenuti, per agevolare un loro inserimento sociale al termine della esperienza detentiva, con l’ausilio delle associazioni del terzo settore.

L’ultima rivolta al Beccaria è avvenuta nella notte tra sabato e domenica 1° settembre, sette giorni prima ne era avvenuta un’altra. Lo scorso mese di aprile l’istituto penale è stato travolto da una inchiesta che ha portato all’arresto di 13 agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario titolo, di aver commesso violenze e maltrattamenti nei confronti dei detenuti. Non solo, l’istituto fa i conti con un sovraffollamento strutturale. Secondo gli ultimi dati disponibili al 15 luglio nel carcere Beccaria erano detenute 60 persone a fronte di 70 posti teoricamente disponibili. Ad aprile, invece, i detenuti erano 81.