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di Barbara Migliavacca*

Il Sole 24 Ore, 11 ottobre 2023

Oggi, 11 ottobre, a Milano all’interno della Casa di Reclusione Milano-Opera, alcuni ospiti del Centro diurno psichiatrico Il Camaleonte della Fondazione Sacra Famiglia, persone condisturbi psichiatrici e lieve ritardo mentale, accompagnati da famigliari ed educatori, saliranno sul palco del Carcere di massima sicurezza insieme ad alcuni detenuti, per raccontare il loro comun sentire e il percorso umano ed emozionale che stanno affrontando insieme grazie al progetto Emozioni All’Opera, frutto della collaborazione tra Fondazione Sacra Famiglia, il carcere di Milano-Opera e l’associazione interna al carcere In Opera.

Nato nel 2018 con l’edizione Legami in Opera, il progetto, unico in Italia, porta ogni due settimane cinque ospiti del Centro diurno, accompagnati da tre educatrici, all’interno del carcere per svolgere attività ricreative, di scambio e confronto emozionale con 20 uomini detenuti. Importanti i benefici, anche terapeutici, che i due gruppi, entrambi impegnati in un percorso di recupero e avvicinamento o riavvicinamento alla “normalità”, stanno riscontrando. Un aspetto essenziale, infatti, del principio del Recovery di cui per primo parlò Liberman nel 2005, e che la Fondazione sposa, è proprio quello di mettere al centro del progetto di cura la persona, in tutte le sue sfaccettature, non solo contemplando la sua patologia.

Come dimostra l’entusiasmo, la fatica, ma anche la grande soddisfazione che sia i partecipanti del progetto, sia l’intera comunità del Centro diurno psichiatrico, sta vivendo rispetto all’iniziativa, è proprio l’approccio terapeutico che contempla l’esperienza della “normalità” e dell’”utilità” dell’individuo, uno dei tasselli fondamentali per incoraggiare il rafforzamento dei lati “sani” della mente e togliere spazio ai “lati” più colpiti dalla patologia e per cui serve un accompagnamento farmacologico.

Gli ospiti della Fondazione che hanno partecipato sono cinque uomini con nevrosi, schizofrenia, disturbo di personalità o disturbo ossessivo-compulsivo: persone che spesso soffrono di manie, pensieri deliranti e persecutori, che a volte impediscono loro anche di raggiungere il Centro diurno che, insieme alla Struttura residenziale psichiatrica della Fondazione, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il territorio per l’accompagnamento e il recovery terapeutico di cui i pazienti, e sempre più pazienti, hanno bisogno. Basti pensare, che solo nel 2022 la Fondazione nelle sue unità di accoglienza presenti in Lombardia, Piemonte e Liguria ha assistito circa 13.000 persone con gravi disabilità psichiche e fisiche, offrendo circa 142 mila prestazioni sanitarie e socioassistenziali.

Nonostante alcune remore iniziali dovute alla novità del progetto di Emozioni All’Opera, quasi tutti i partecipanti sono riusciti a trovare proprio all’interno del carcere e nel confronto con i detenuti, non solo un terreno familiare e sicuro di confronto rispetto alle proprie fragilità e alla percezione di sé stessi, ma anche l’occasione per diventare loro stessi “volontari” nel percorso di recupero di qualcun altro. Un risultato prezioso e un aspetto, quello della valorizzazione dell’essere umano a 360°, che la Fondazione Sacra Famiglia coltiva da oltre 125 anni e che i professionisti del Centro diurno semi-residenziale della Fondazione portano avanti accogliendo e incoraggiando percorsi terapeutici che, quando possibile, mirino il più possibile a sviluppare quelle competenze necessarie per poter affrontare la vita quotidiana e che sono prima di tutto un diritto di ogni essere umano.

*Responsabile del Centro diurno psichiatrico Il Camaleonte di Fondazione Sacra Famiglia