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di Rosario Di Raimondo

La Repubblica, 25 aprile 2024

Il capo del Dipartimento per la giustizia minorile: “Il governo hanno fatto tutto ciò che doveva”. La Cisl: “Sistema allo sfascio, serve un piano straordinario”. Una squadra di 14 nuovi agenti della Polizia penitenziaria sono entrati in servizio al carcere minorile Beccaria, subito dopo gli arresti scattati nei confronti di 13 divise, mentre altre otto sono state sospese per un’inchiesta della procura di Milano in cui si ipotizzano maltrattamenti e torture contro una dozzina di ospiti minorenni. Lo spiega Antonio Sangermano, capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, che annuncia anche nuovi agenti della polizia penitenziaria “che abbiamo chiesto al Dap (Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria, ndr) che sono sicuro vorrà corrispondere a questa richiesta”.

Parole pronunciate in procura, dopo aver incontrato le magistrate che hanno redatto la misura cautelare, all’indomani della visita al Beccaria dove ha incontrato il personale e gli 82 ragazzi presenti nella struttura minorile. Sangermano ricorda l’importanza di corsi di formazione per gli agenti, ma anche di mediatori culturali, psicologi ed educatori, per far fronte a criticità che sono “croniche” ma su cui sta lavorando. “In un anno abbiamo fatto tanto, tra cui ottenere il varo di cinque comunità, tre sono state autorizzate a Milano, una a Caserta e una a Roma. Dopo le autorizzazioni, che sono un primo passo, ci aspettiamo la messa a terra, la realizzazione delle comunità” che potranno accogliere ciascuna 12-15 ragazzi, permettendo di decongestionare le strutture carcerarie e “di curare chi ne ha bisogno nei posti giusti”.

Troppo presto per capire quando Milano potrà beneficiare di queste strutture. “Noi cercheremo di accelerare al massimo i tempi, ho trovato in Bertolaso un interlocutore molto efficiente, sui tempi spetta alla Lombardia”, dice Sangermano. L’inchiesta sui pestaggi al Beccaria ha posto tante domande alla politica, soprattutto per l’abbandono di un carcere lasciato a lungo senza un vertice stabile. Ora un direttore stabile c’è. E “la situazione la stiamo affrontando, le criticità ci sono, però, è ingiusto dire, forse addirittura è mistificatorio, sostenere che non sono state affrontate”, replica Antonio Sangermano alle polemiche. “Un’operazione come questa - sottolinea l’ex procuratore dei minori di Firenze - lascia strascichi dolorosi, a me interessa molto il profilo della restaurazione della legalità e della dignità umana, credo che il dipartimento e quindi il governo abbia fatto tutto ciò che doveva, se si vogliono vedere le cose con obiettività”.

Intanto anche i sindacati dicono la loro sulla situazione drammatica nelle carceri italiane. “Quanto accaduto presso l’Istituto Penale Minorile di Milano, con l’arresto di 13 appartenenti alla polizia penitenziaria ed altre otto unità sospese dal servizio per gravi accuse di violenze a danno di detenuti minorenni, se confermato dalle indagini e dalla magistratura, evidenzia una situazione che ci lascia esterrefatti”, dichiara il segretario generale della Fns Cisl Massimo Vespia. “Purtroppo nelle carceri italiane, come da tempo segnalato e denunciato dalla Fns Cisl, si respira un clima estremo di cui nessuno sembra volersi occupare”, e tra le criticità cui fare fronte al più presto c’è il sovraffollamento, con oltre 61.000 detenuti contro i circa 53.000 previsti. “Oltre a ribadire la ferma e dura condanna per quanti, al Beccaria, hanno commesso atti incommentabili data la profonda gravità - sottolinea Vespia - ci teniamo comunque a ricordare anche e soprattutto l’operato infaticabile degli uomini e delle donne in divisa, i più, che svolgono il loro lavoro con impegno, lealtà e giustizia ogni giorno, 24 ore su 24, 1.800 dei quali nell’ultimo anno sono stati vittime di aggressioni con lesioni e traumi”. “Chiediamo, come facciamo ogni giorno, che la politica e le istituzioni ascoltino le richieste avanzate sindacalmente, perché serve un piano straordinario d’intervento per il sistema penitenziario allo sfascio”.