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di Valentina Reggiani

Il Resto del Carlino, 23 febbraio 2023

La vittima è originaria del Ferrarese. Si è tolto la vita inalando gas da una bomboletta. È una piaga che non accenna a fermarsi ma continua anzi a dilagare. Parliamo dei suicidi all’interno dei penitenziari Italiani. L’ultimo si è verificato proprio all’interno del carcere Sant’Anna: da quanto si apprende a perdere la vita è stato un 40enne di Portomaggiore, nel ferrarese.

L’uomo, Fabio Romagnoli sarebbe deceduto a seguito delle esalazioni da gas provenienti da un fornello da campeggio ma gli accertamenti - per stabilire le esatte cause della morte - sono ora in corso. Il 40enne era in carcere in attesa di giudizio: era accusato di stalking nei confronti della sua ex compagna e, una volta rinviato a giudizio, era stato posto ai domiciliari. Lo scorso anno, però, il 40enne era evaso e per questo nei suo confronti era scattato l’inasprimento della misura cautelare, con il trasferimento in carcere.

A scoprire quanto accaduto è stato un agente della polizia penitenziaria: quando il poliziotto ha aperto la cella per far accedere Romagnoli al turno di lavoro, infatti, lo ha trovato accasciato a terra. Accanto al cadavere il fornello che esalava ancora odore di gas. Subito sono scattati i soccorsi e il medico del carcere, trasferito il detenuto in infermeria, ha provato a rianimarlo, ma il 40enne è morto poco dopo al pronto soccorso.

Ora sull’episodio la Procura ha aperto un fascicolo e nei prossimi giorni sarà disposta l’autopsia sulla salma del detenuto per capire se sia trattato di un gesto volontario - come si sospetta appunto - o se Romagnoli abbia provato a stordirsi con il gas, una pratica diffusa nelle carceri che nel 2002 costò la vita ad altri due detenuti.

“L’uomo è stato soccorso dalla polizia penitenziaria - sottolineano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale - ma non c’è stato niente da fare. L’insano gesto ha portato alla morte del detenuto. Ricordiamo che ogni anno la polizia penitenziaria salva la vita a circa 1.700 detenuti che tentano il suicidio in carcere”. A Modena si sono registrati nell’ultimo anno 126 atti di autolesionismo, 1 suicidio, 28 tentativi di suicidio e 82 aggressioni.