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di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 17 maggio 2023

II lavoro e l’impresa al centro degli incontri organizzati dai penalisti emiliani. Numerosi gli ospiti, e domenica ci sarà l’intervento del guardasigilli Nordio. Tutto pronto per la quarta edizione del Festival della giustizia penale, in programma dal 18 al 21 maggio a Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo. L’evento dei penalisti modenesi si soffermerà su tre temi: impresa, lavoro e giustizia. Anche quest’anno tanti gli ospiti che si alterneranno nelle quattro città del festival. Domenica 21 maggio è previsto l’intervento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Qualche giorno fa, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento è stata annunciata la presenza del generale Mario Mori; per la prima volta parlerà dopo l’assoluzione in Cassazione nel cosiddetto processo sulla trattativa Stato-mafia. Tra gli altri ospiti il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, il senatore Matteo Renzi, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto “Il Festival della giustizia penale - dice al Dubbio uno degli organizzatori, l’avvocato Guido Sola - esiste in considerazione di una duplice consapevolezza.

La prima: il garantismo come scelta di campo. È scelta di campo che si fa a monte, che prescinde dal fatto storico oggetto di giudizio e che affonda le proprie radici nella certezza che lo stato di diritto passa esattamente di qui nella consapevolezza che tutte le persone hanno una propria dignità. E che, proprio alla luce di ciò, tutte le persone devono essere giudicate nel rispetto delle regole. La seconda consapevolezza pone al centro il fatto che siamo tutti figli della fragilità. Fallibili e inclini all’errore, sottotitolava la prima edizione di Festival della giustizia penale dedicata anche all’errore giudiziario. La giustizia dell’uomo, piaccia o meno, è fallace. Ed è fallace perché fallace è l’uomo.

Ecco, dunque, perché, soprattutto nell’ambito d’un sistema che, come il nostro, è tutto costruito a partire dalla presunzione di non colpevolezza in riferimento all’articolo 27 della Costituzione, essere garantisti, nella nostra ottica, è un dovere. Un dovere costituzionalmente imposto”. La giustizia penale, sottolinea l’avvocato Sola, “non è e non può essere un affare di professori, avvocati e magistrati, ma è e deve essere un affare di tutti i cittadini”.

“Più in generale, - conclude - si avvertiva l’esigenza di rompere gli steccati dell’autoreferenzialità che sono propri anche del nostro mondo, del mondo di coloro che si occupano ex professo di giustizia penale, cioè, per costruire una casa virtuale. La casa virtuale nella quale tutti coloro che intendono portare i temi del giusto processo penale all’interno del dibattito pubblico si possano ritrovare. Il Festival della giustizia penale, a conti fatti, è e vuole essere esattamente questo: la casa di tutti coloro che vogliono combattere con noi battaglie di libertà per affermare un principio: quello in base al quale al centro della scena della giustizia penale ci sono sempre persone vere”.

Il professor Luca Lupària Donati, direttore scientifico del Festival della giustizia penale, si sofferma sull’importanza della comunicazione di temi tanto delicati quanto complessi. “Anche per l’edizione 2023 - commenta - conserviamo la nostra tradizionale cifra stilistica, Vogliamo favorire il dialogo tra cittadini e mondo della giustizia, attraverso linguaggi non paludati e l’impiego di forme comunicative che avvicinino a temi di non facile comprensione.

In quest’ottica si spiega la presenza, all’interno del programma, di docufilm, spettacoli teatrali, interviste, incontri con gli studenti, dialoghi a più voci. L’evento vedrà la partecipazione, nelle quattro città ospitanti il Festival, di importanti giuristi, tra cui professori universitari, anche provenienti dall’estero, giudici costituzionali, esponenti della magistratura e dell’avvocatura, oltre a politici, ministri, opinionisti, economisti, intellettuali e giornalisti. Non mancheranno, come sempre, storie di vita vissuta”. Dunque, una manifestazione da seguire con attenzione per il grande valore dei contenuti e delle proposte che ancora una volta verranno presentate.