di Stefano Luppi
Il Resto del Carlino, 2 febbraio 2023
I teatri modenesi ieri si sono idealmente, attraverso i responsabili, riuniti in municipio a Modena per firmare una intesa che dà sempre più ‘sostanza’ alle attività teatrali nel carcere di Sant’Anna e nella casa di reclusione di Castelfranco. Inutile ricordare i benefici sociali, legati al reinserimento nella società degli ex detenuti, che ha questa operazione legata alla professionalizzazione delle persone in ambito culturale. Tutto nasce dal teatro modenese dei Venti che ha vinto il bando di Creative Europe con il progetto “Ahos All Hands On Stage - Theatre as a tool for professionalisation of inmates”, legato a teatri e carceri di Italia, Germania, Polonia, Romania e Serbia. “Questo progetto europeo partito formalmente il primo febbraio - spiega il direttore del Teatro dei Venti Stefano Tè - ufficializza quel che facciamo da tempo, ovvero il teatro in carcere. Attenzione, non parliamo solo di arte, di detenuti-attori sul palcoscenico, ma di lavoro su tante professioni del nostro settore, tecnici audio, luci, movimentatori di palcoscenico.
Figure indispensabili che cerchiamo anche tra detenuti ed ex detenuti, persone che vivono un momento delicato nel passaggio tra il carcere la successiva vita fuori”. La prima occasione teatrale sarà proprio al Sant’anna, domani e sabato, dove alle 17 andrà in scena il “Giulio Cesare” con attori e tecnici proprio i detenuti. Ieri, non a caso, in Comune c’erano anche le due direttrici delle carceri modenesi, Anna Albano, numero uno a Modena e Simona Pugliese che si occupa di Castelfranco. “Al Sant’Anna - spiega la prima - abbiamo appena ristrutturato la sala teatro che dal 2014 ospita il Teatro del Venti che fa un grande lavoro e ha il merito di aprire uno sguardo sulle tante potenzialità dei detenuti. Oltre a questi spazi per le professioni teatrali ci dedichiamo alle attività agricole mentre presto in un vecchio capannone metteremo un call center inoltre lavoriamo con alcune cooperative”.
Integra Pugliese: “Le attività teatrali sono fondamentali per il reinserimento sociale e presto speriamo di potere anche costruire una officina nei nostri spazi”. Il progetto europeo dal titolo “All Hands on Stage”, è ispirato al detto marinaresco inglese “all hands on deck” che letteralmente significa “tutte le mani sul ponte” inteso come la necessità dell’aiuto di tutti per raggiungere un obiettivo come ha spiegato Holger Syrbe, partner tedesco del progetto. Gli assessori comunali Andrea Bortolamasi e Roberta Pinelli hanno rimarcato l’importanza dell’arte e dei suoi linguaggi nell’ambito del progetto dalla chiara valenza sociale. I protagonisti, insieme anche a Giuliano Barbolini, presidente di Ert, Aldo Sisillo, direttore del Comunale e Roberto De Lellis di Ater, hanno poi firmato il protocollo.