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magazine.unimore.it, 26 luglio 2023

Il Consiglio Comunale di Modena ha nominato la docente di criminologia e autrice di studi sul sistema penitenziario, a garante per i diritti delle persone private della libertà personale. Con un incarico quinquennale, opererà per i diritti dei detenuti e, più in generale, per chi è privato o limitato nella libertà personale.

La Prof.ssa Giovanna Laura De Fazio, docente di Criminologia presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore, è la Garante per il Comune di Modena dei diritti delle persone private della libertà personale. Il Consiglio comunale, infatti, ha scelto il profilo che per cinque anni opererà per i diritti dei detenuti e, più in generale, per chi è privato o limitato nella libertà personale.

Con esperienze di ricerca negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la Prof.ssa De Fazio è autrice di numerosi studi sulle carceri e sull’ordinamento penitenziario. In particolare, la sua attività scientifica in ambito penitenziario riguarda i temi della tossicodipendenza, dei fenomeni di suicidio e autolesionismo e il rapporto tra genitorialità e detenzione. Membro attuale del Comitato scientifico della Scuola di Etica, Bioetica e Deontologia medica dell’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di Modena, ha fatto parte anche dell’Osservatorio nazionale sul fenomeno delle tossicodipendenze, Hiv e sindromi correlate del Ministero della Giustizia.

In quanto Garante comunale, opererà per cinque anni per promuovere e tutelare l’esercizio dei diritti, le opportunità di partecipazione alla vita civile e la fruizione dei servizi da parte delle persone, residenti, domiciliate o dimoranti nel territorio comunale, private della libertà personale o limitate nella libertà personale. Inoltre, potrà promuovere iniziative di sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti e dell’umanizzazione della pena detentiva, tutelando, mediante l’attività di osservazione, vigilanza e segnalazione, eventuali violazioni dei diritti e lesioni della dignità. Infine, nell’esercizio delle sue funzioni, potrà visitare gli istituti penitenziari, nonché tutti i luoghi di restrizione o limitazione delle libertà personali come Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), camere di sicurezza di Questure, caserme di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale, nonché reparti ospedalieri dove si attuano trattamenti sanitari obbligatori e monitorare le condizioni detentive, di trattamento, ambientali.