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di Emanuela Zanasi

modenaindiretta.it, 5 marzo 2022

Nel marzo 2020 nei disordini in carcere morirono 8 detenuti: il Comitato Verità e Giustizia e altre associazioni chiedono che venga fatta chiarezza nonostante l’archiviazione del tribunale di Modena.

È una vicenda non ancora chiusa quella della rivolta al Sant’Anna del marzo 2020 dove trovarono la morte 8 detenuti Com’è noto è stato depositato il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo contro l’archiviazione dell’inchiesta decisa dal tribunale su richiesta della procura di Modena. L’iniziativa è della famiglia di Hafedh Chouchane, uno dei detenuti morti.

La sua salma attende ancora di tornare al suo paese di origine. Anche di questo si sta occupando il comitato verità e giustizia che ha in programma per venerdì 11 e sabato 12 marzo, a due anni da quei fatti una serie di iniziative

La rivolta al Sant’Anna scoppiò contemporaneamente ad altre carceri italiane. 13 le vittime complessive. Era l’inizio della pandemia da Covid, e la tensione salì anche a causa dell’impossibilità dei detenuti di avere i colloqui con i familiari, di svolgere lavoro esterno o altre attività formative Il Sant’Anna fu messo a ferro e fuoco e l’epilogo fi drammatico. Il fascicolo ipotizzava l’omicidio colposo e morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, ma venne tutto archiviato dopo che le autopsie individuarono in overdose da metadone e psicofarmaci le cause delle morti. Nel frattempo a Modena sono state aperte altre inchieste, dopo esposti di detenuti, anche per il reato di tortura