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di Monica Ricci Sargentini

Corriere della Sera, 22 marzo 2023

L’audizione davanti alla Commissione dei Diritti Umani e la richiesta di aiuto “per ottenere giustizia e verità” sulla tragica fine del cooperante nel 2020 in Colombia. “Mario era un giovane uomo. innamorato della vita solare, dai molteplici interessi, professionista serio e scrupoloso”. Con queste parole Anna Motta, madre di Mario Paciolla, giornalista, attivista e cooperante, morto in Colombia nel 2020, ha iniziato giovedì, insieme con il marito Giuseppe, l’audizione alla Commissione dei diritti umani del Senato in cui ha raccontato la triste vicenda della morte del figlio che era nel Paese sudamericano come osservatore Onu dell’accordo tra governo colombiano e Farc.

“Aveva deciso di tornare in Europa, era tutto pronto per la partenza poi il 15 luglio è arrivata quella telefonata, è stato l’unico contatto che abbiamo avuto con l’Onu. Da subito abbiamo capito che era stato ucciso, la scena del crimine era stata compromessa, sono spariti degli oggetti - ha raccontato la donna -, tutti hanno il diritto di partire ma anche di tornare. Ma non come è tornato Mario, in una cassa di legno nero come quelle della frutta. La politica deve tutelare di più gli italiani all’estero”.

Una testimonianza che ha scosso i senatori e le senatrici presenti. A cominciare da Marco Lombardo che è stato il promotore dell’iniziativa: “Una persona come Mario che amava i diritti umani oggi avrebbe voluto essere qui e ci avrebbe chiedo di unirci in questa battaglia - ha detto - che riguarda tutti quelli che vogliono fare cooperazione all’estero”. Stefania Pucciarelli, presidente commissione Diritti umani a palazzo Madama, ha assicurato che “i componenti della commissione Diritti umani del Senato accolgono le richieste dei genitori del cooperante di ottenere verità e giustizia”. È intervenuta anche Ilaria Cucchi, particolarmente commossa: “La politica è al vostro fianco”. Mentre Filippo Sensi ha definito l’audizione “una lezione di dignità, che ci impegna a fare tutto il possibile per dare verità e giustizia a questi due genitori. Per Mario e per i diritti di tutti”.

I coniugi Paciolla hanno anche sottolineato la latitanza dell’Onu sulla vicenda: “Noi non lo abbiamo mai sentito. questa immunità diplomatica di cui godono i collaboratori dell’Onu non può diventare un ostacolo a conoscere la verità”. Su questo tema Pucciarelli ha auspicato che “le organizzazioni delle Nazioni unite vogliano collaborare appieno con i magistrati italiani per fornire ogni elemento utile rispetto a una morte di cui restano ancora da accertare le circostanze e le eventuali responsabilità penali”.