sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Anna Maria De Luca

La Repubblica, 17 gennaio 2023

Un modo per riscattare il futuro di ragazzi finiti nei guai con la giustizia: il progetto è promosso dal Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania assieme all’Archeoclub con scopi educativi e formazione professionale.

La pedagogia del mare per riscattare il futuro di ragazzi finiti nei guai con la giustizia: il progetto si chiama Bust Busters ed è promosso dal Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania insieme all’Archeoclub per formare sia dal punto di vista educativo che professionale i ragazzi dell’area penale della Campania e dare loro una seconda possibilità.

L’immersione nell’area protetta di Punta Campanella. Grazie ad un accordo con l’area protetta di Punta Campanella, alcuni ragazzi dell’area penale che già hanno preso il brevetto per sub, hanno fatto la loro prima prova in mare, dopo lezioni teoriche e pratiche, al largo di Massa Lubrense. Il progetto punta al recupero dell’eco-sistema di Borgo Marinari, dove si trova Castel dell’Ovo, a Napoli, in due fasi: la prima riguarda la pulizia della superficie dello specchio d’acqua, la seconda il fondale. E siamo appunto nella seconda fase. “Abbiamo cercato di immaginare - spiega a Repubblica Mondo Solidale, Pino Centomani, direttore del Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania che si è immerso con i ragazzi - una professione per loro ed abbiamo quindi pensato alla pulizia del Borgo Marinari nel mese di febbraio, dopo averli formati con l’Archeoclub: è un percorso professionalizzante che inizia con il brevetto di subacquea e finisce con la qualifica di Ots, operatore tecnico subacqueo”.

Chi sono i Bust Busters. Sono ragazzi dell’area penale esterna, vale a dire non ex detenuti o detenuti ma giovani ai quali sono state applicate misure penali non detentive, messi alla prova o in prescrizione o in permanenza in casa, con progetti educativi individualizzati. Bust Buster rientra tra questi progetti: “Bust”, in napoletano busta, e “busters” in inglese plastica. Con loro nella Baia di Ieranto, area patrimonio del Fai vietata alla navigazione, per comprendere l’importanza di tutelare e salvaguardare questo patrimonio ambientale sommerso, anche Rosario Santanastasio, presidente nazionale dell’Archeoclub e Lucio Cacace, presidente dell’Area Marina Protetta Punta Campanella che spiega: “Abbiamo accettato con entusiasmo questo progetto perché siamo rimasti molto colpiti dalla sua valenza sociale”.

Obiettivo: diventare Ots. Ots significa operatori tecnici subacquei: una professione richiesta alla quale possono aspirare i ragazzi che seguono il progetto Bust Busters e che si trovano ora nei centri di giustizia minorile campani. Primo passo: ottenere il brevetto da sub per poi procedere verso il mondo del lavoro. Cinque sono stati formati lo scorso anno ed altri cinque sono in formazione quest’anno per comprendere l’importanza di tutelare e salvaguardare il patrimonio ambientale sommerso e capire come la tutela dell’ambiente possa diventare per loro un lavoro.

Si punta al protocollo nazionale. Ha le idee chiare il direttore del Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania: “Vogliamo che questo progetto diventi nazionale: puntiamo - spiega Pino Centomani - ad un protocollo nazionale tra Ministero della Giustizia, Dipartimento di Giustizia Minorile, Ministero dell’Ambiente ed Archeoclub d’Italia Marenostrum, dal quale dovranno poi discendere dei protocolli operativi locali. Miriamo alla formazione di un team di ragazzi professionisti: vogliamo che questa attività che oggi è più formativa che professionale diventi sempre più stabile e professionale e che i ragazzi possano essere chiamati a lavorare tutte le volte che c’è bisogno di un intervento del genere in un’area marina protetta o in una darsena. Nel giro di tre anni contiamo di formare un gruppo stabile - lo scorso anno ne abbiamo già formati cinque - formalizzato in una cooperativa attraverso la quale i ragazzi potranno proporsi come lavoratori dato che si tratta di una professione richiesta e non molto diffusa”.