sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Francesco Parrella

Corriere del Mezzogiorno, 27 gennaio 2024

La protesta degli attivisti: è un’emergenza. Il sindacato: “Il governo intervenga subito”. “Carceri o cimiteri?”, si legge su alcuni manifesti funebri apparsi stamane a Napoli, per denunciare la situazione nel carcere di Poggioreale, dove in poco meno di un mese ci sono stati già 3 suicidi tra i detenuti. E si indaga anche per un quarto caso, un giovane 33enne di Secondigliano che soffriva di patologie psichiche, trovato senza vita il 5 gennaio, nel reparto Napoli, sul cui corpo sono stati trovate delle ferite che hanno fatto pensare a un’aggressione.

La denuncia degli attivisti - Dall’inizio dell’anno sono già 11 i suicidi nelle carceri italiani. Nel 2022 erano stati 84. Poggioreale, denunciano gli attivisti del centro sociale “ex Opg-Je so’ pazzo”, “è il simbolo di tutte le disfunzioni del sistema carcerario: sovraffollamento, mancanza di personale e privazione di ogni diritto e tutela per i detenuti che risultano essere trattati quotidianamente come bestie, piuttosto che come esseri umani. Altro elemento che rende palese la grave inefficienza del carcere di Poggioreale è la presenza di solo due psichiatri a fronte dei 2100 detenuti. Gli esperti hanno inoltre visto le proprie ore di lavoro dimezzate nello scorso anno, tutto questo a fronte di un aumento costante della popolazione detenuta con gravi problemi psichici”.

Il sindacato - “È evidente, tranne forse che al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al governo che non c’è più tempo, bisogna intervenire subito per affrontare l’emergenza penitenziaria fatta di sovraffollamento detentivo, che sfiora il 130 per cento, di carenze organiche, 18mila operatori in meno nella sola Polizia penitenziaria, di carenze strutturali, infrastrutturali, logistiche e negli equipaggiamenti, di disorganizzazione e di molto altro ancora”, denuncia il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio.

“L’esecutivo - aggiunge - vari immediatamente un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedura accelerata, nella Polizia penitenziaria e negli altri profili professionali e il deflazionamento della densità detentiva pura attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Parallelamente, il Parlamento approva una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria”.

Il Garante - Il Garante nazionale dei diritti dei detenuti ha segnalato “che lo stato di sovraffollamento degli Istituti penitenziari italiani non può attendere i tempi di progetti edilizi di diverso genere e non è colmato dalla realizzazione dei nuovi 8 padiglioni inseriti dal precedente Governo nel Pnrr, poiché essi potranno ospitare non più di 640 persone: una goccia rispetto all’eccedenza attuale di 13.000 detenuti rispetto ai posti disponibili.

Si assumano - è la stata la raccomandazione - provvedimenti urgenti di deflazione della popolazione detenuta” e “si avvii in tempi rapidi la previsione normativa per consentire una modalità diversa di esecuzione penale per le persone condannate a pene brevi, inferiori ai due anni di reclusione, che oggi contano più di 4.000 unità; una modalità di forte rapporto territoriale, da attuare anche recuperando strutture demaniali già esistenti. Tali misure - conclude la nota - potrebbero ricondurre il sistema al rispetto della dignità della vita delle persone detenute e della finalità risocializzante della pena, anche nella prospettiva di prevenire quel disagio che è molto spesso dietro gli atti di suicidio in carcere”.