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di Susy Malafronte

Il Mattino, 17 settembre 2023

Il sottosegretario di Stato Andrea Delmastro Delle Vedove e il vice del Dap - dipartimento corpo di polizia penitenziaria - Lina Di Domenico hanno trascorso una giornata con i minori a rischio camorra accolti nella comunità minorile “A’ voce d’e creature”, di don Luigi Merola. “Si sono lasciati trasportare dalla gioia dei nostri bambini e sono andati via carichi di entusiasmo. Grazie di cuore per questa graditissima visita”, ha detto il prete anticamorra che, tra le sedi della fondazione di Pompei e Napoli, toglie dalla strada 250 minori potenziali baby camorristi.

“Sono venuto qua - ha spiegato il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove - per vedere cosa umilmente fa qui don Luigi e per imparare da lui, così da poter contagiare altri sacerdoti in tutta Italia e creare tanti don Luigi Merola e aprire centri come ‘A voce d’e creature’ in tutta Italia. L’entusiasmo di don Luigi nell’aiutare i bambini a rischiò camorra è la benzina dell’umanità”. Il vice capo del Dap, Lina Di Domenico ha spiegato ai bambini che “il carcere non è assolutamente come nella fiction ‘Mare Fuori’“.

Roma. Manifestazione per chiedere più dignità per i detenuti

rainews.it, 17 settembre 2023

Dopo i recenti episodi di suicidio, in piazza le associazioni e il volontariato penitenziario contro il sovraffollamento nelle carceri. 51 suicidi in carcere dall’inizio dell’anno in Italia. L’ultimo nel Lazio neanche una settimana fa: a togliersi la vita, a Regina Coeli, un ragazzo di 21 anni con un sospetto caso di scabbia. Una situazione sempre più critica negli istituiti di pena della nostra regione, dove sono detenute oltre 6 mila persone.

Nasce da qui la manifestazione di questa mattina a piazza Cairoli a Roma, organizzata da Sbarre di Zucchero, a cui hanno aderito anche altre associazioni e il volontariato penitenziario. Tante le rivendicazioni, a cominciare da una maggiore attenzione alla dignità dei detenuti. A cui andrebbe concessa anche la possibilità di comunicare più frequentemente con i loro familiari come misura di prevenzione per aiutarli a superare sconforto e solitudine.

Si rivolgono dunque al ministro della Giustizia Nordio gli organizzatori, chiedendo una modifica regolamentare che vada proprio in questa direzione. La società - viene sottolineato - non dovrebbe aumentare le carceri ma diminuirle. Più volte viene citato l’articolo 27 della Costituzione: la sanzione ha senso - viene ribadito - se ha una finalità rieducativa e risocializzante. Perché quando una persona è in carcere, non è una ferita solo per la famiglia ma per la collettività.