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ildenaro.it, 4 agosto 2023

Nella mattinata di ieri, il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello ha fatto visita nel carcere di Poggioreale, insieme al neo Garante territoriale dei detenuti di Napoli, Don Tonino Palmese. Sono 2.020 i detenuti presenti all’interno dell’Istituto penitenziario a fronte dei 1.639 previsti dalla pianta organica. I Garanti hanno visitato insieme i padiglioni Venezia (sex offender), Roma (tossicodipendenti), Avellino (alta sicurezza), Milano, San Paolo (S.A.I.) e Firenze.

All’uscita del carcere, il Garante territoriale Don Tonino Palmese ha dichiarato: “C’è bisogno di ascolto, non tanto per essere giustificati, ma accompagnati in un percorso di riscatto. Ho rivisto dopo tanti anni ciò che mi aspettavo di non vedere: c’è precarietà abitativa, manca l’essenziale per sostenere con dignità la permanenza in Istituto, anche a dispetto di tutti quelli che dicono che in carcere i detenuti stanno bene. Magari! Dovrebbero stare bene per poter espiare la pena e riavviare dignitosamente la loro esistenza”.

Nell’Istituto di Poggioreale ci sono detenuti con sofferenza psichiatrica con solo 2 psichiatri presenti, a fronte dei 4 previsti. “In ogni reparto visitato e per ogni storia ascoltata, i punti centrali sono il diritto alla salute e alla vita. L’art. 32 della Costituzione è l’unico in cui il diritto alla salute viene dichiarato come fondamentale. Nel carcere mancano assistenti sociali, psicologici, tanto che gli agenti di Polizia Penitenziaria sono quelli che si trovano a sopperire le mancanze dei medici e di queste figure sociali: così il carcere scoppia!”, così il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello. I Garanti Ciambriello e Palmese, reclamano insieme più personale, soprattutto per i detenuti tossicodipendenti, perché ci sono solo 3 medici che operano oltre a Poggioreale anche al carcere di Secondigliano e all’I.P.M. di Nisida: “C’è bisogno di più figure professionali di sostegno al S.E.R.D. Il carcere non può essere un luogo di cura per queste categorie di persone fragili”.