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di Antonio Lamorte

L’Unità, 22 settembre 2023

L’evento articolato in due appuntamenti: martedì 19 settembre con il concerto di Liberato per un centinaio di detenuti e giovedì 21 settembre per una giornata di dibattito e approfondimento “tra umanità della pena e promozione delle misure alternative alla detenzione”.

Quella citazione di Italo Calvino, stra-abusata: quella sull’inferno che “se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme”. Gennaro Pastore, direttore del dipartimento dipendenze dell’ASL Napoli 1 centro, l’ha citata nel suo intervento nel corso della giornata di dibattito e approfondimento alla casa circondariale G. Salvia di Poggioreale “Degni di nota” promossa dall’ASL Napoli 1 centro e con la partecipazione del gruppo GESCO e della Cooperativa ERA. Al centro degli incontri le attività e gli interventi a favore dei detenuti tossicodipendenti mentre le risposte politiche di questi tempi - leggi, decreti - tendono a sempre più carcere come da equazione ricordata più volte: meno stato sociale, più stato penale.

Il “buco nero” della società, quello che “buttate via la chiave”, un “altrove esistenziale”. E invece “Degni di nota” è stata organizzato per valorizzare quello che può succedere in una prigione. Si è articolato in due appuntamenti: martedì 19 settembre con il concerto di LIBERATO per un centinaio di detenuti tossicodipendenti e giovedì 21 settembre per una giornata di dibattito e approfondimento “tra umanità della pena e promozione delle misure alternative alla detenzione”. Il Dipartimento dipendenze ha attivi due servizi a favore dei tossicodipendenti reclusi a Poggioreale: il SerD dell’Area Penale, in funzione da 26 anni, e il “Progetto IV Piano”.

Quest’ultimo: fondato nel 2015, si avvale della collaborazione tra personale di ERA e di GESCO, garantisce funzioni socio-riabilitative, di tipo laboratoriale, e funzioni di Sportello finalizzate all’accompagnamento per la fruizione di Misure Alternative alla detenzione. “L’orizzonte di senso di IV Piano - ha detto Pastore - è offrire ai detenuti prospettive diverse da quelle che li hanno portati in carcere. Il dipartimento dipendenze non si è arreso. Il carcere può essere come una malattia che si aspetta, dev’essere un tassello nell’esperienza biografica del soggetto, coniugare aspetti sanitari a quelli riabilitativi”. Per alcuni reclusi, il servizio di assistenza offerto in carcere è il primo in assoluto che hanno ricevuto. “Dal 2002 - ha spiegato Sara Montegrosso, responsabile UO SerD Area Penale - sono state oltre 15.800 le persone visitate, oggi sono più di 600, 78 quelle in trattamento farmacologico, la maggior parte per cocaina. I tossicodipendenti prima erano considerati colpevoli, ma sono a tutti gli effetti dei soggetti fragili. Il carcere non è un luogo di cura, non ne ha i setting. Siamo un aggancio, qualcosa che comincia qua ma che deve continuare fuori le mura. Spesso i ragazzi ci vedono come dei salvatori, qualcuno che può ascoltarli e risolvere i loro problemi. Noi li dobbiamo motivare a un desiderio di cambiamento”.

Quasi si agita il Garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello: “In Campania ci sono oltre 6mila detenuti, 1.401 tossicodipendenti. 660 a Poggioreale, la metà denunciati dai familiari. E questo è già un fallimento. Ci sono detenuti che sono diventati tossicodipendenti in carcere, perché in carcere c’è lo spaccio. Ci sono operatori che ricordano vita, morte e miracoli di un detenuto in un’epoca in cui sta tornando di moda il ‘che me ne fotte’. E ci sono solo tre medici per oltre mille pazienti: ma stiamo scherzando?”

A Poggioreale è stato promosso il “Progetto Roma”: quello che era il padiglione che ospitava trans, sex offender, sieropositivi, sarà destinato interamente ai detenuti tossicodipendenti. La referente del Progetto IV Piano Marinella Scala annuncia che dal 22 ottobre partirà anche la scuola media per tutto il Padiglione Roma. Il Progetto propone attività laboratori di lettura, teatro, Spirale (attività autobiografiche), cuoio, Cineforum, “Oltre le mura” - uno spazio di discussione e partecipazione alla vita democratica tramite film, libri, giornali, scrittura, documentari, film. Ciambriello invita a visitare, vedere, ascoltare il carcere. Il Garante dei detenuti di Napoli, Tonino Palmese, aggiunge che “quanto più si conosce tanto più si abbassa la soglia forcaiola”. Quella citazione di Calvino, quella stra-abusata, finisce elencando due modi per non soffrire di quell’inferno: “Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Stavolta non è sprecata.