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di Liana Milella

La Repubblica, 12 aprile 2022

Il direttore di “Questione giustizia”, la rivista di Magistratura democratica, boccia la riforma Cartabia sulla magistratura: “Il fascicolo per ogni toga è da ricorso alla Consulta”. E su un solo salto di carriera da pm a giudice dice: “Vistosa concessione mentre incombe il referendum”.

“Ma il governo e la ministra hanno scritto solo una bozza oppure un progetto razionale nel quale credevano? Alla fine il compromesso raggiunto è negativo, e per giunta precario”. Dice così a Repubblica Nello Rossi, ex avvocato generale della Cassazione, oggi direttore di Questione giustizia, la rivista online promossa da Magistratura democratica, che ha in cantiere un numero speciale sulla riforma del Csm.

I suoi ex colleghi magistrati ne sono convinti, questa riforma è soltanto “punitiva”...

“Questa riforma punisce e mortifica innanzitutto la giustizia che ha bisogno di magistrati operanti in un quadro di certezze e di responsabilità precise, con l’impegno rivolto all’efficienza ma anche alla qualità del lavoro”.

Tant’è che stanno pensando a fare sciopero...

“Per i magistrati lo sciopero è un mezzo estremo; ma se decidessero di farlo li capirei. Dopo che la ministra ha disinvoltamente riposto in un cassetto il lavoro della Commissione di studio da lei stessa istituita si è aperta una trattativa confusa e vociante da cui è scaturito un cattivo compromesso”.

Ammetterà però che con le correnti la magistratura ha davvero esagerato...

“Sono anni che la magistratura sta facendo i conti con alcune pratiche gravi e inaccettabili del passato e che l’associazionismo è stato chiamato a guardarsi allo specchio. Ora però basta con le rappresentazioni caricaturali e grottesche. Con le sue discussioni, i suoi incontri, le sue riviste, l’associazionismo resta una realtà viva, insostituibile e insopprimibile. Un magistrato “solo” non sarebbe né più indipendente né più imparziale; sarebbe invece più debole e indifeso di fronte alle pressioni e alle seduzioni dei gruppi di potere”.

Questa riforma è incostituzionale? Se sì, mi dica i punti che la potrebbero portare davanti alla Consulta...

“Un solo esempio: criteri di valutazione del magistrato meramente statistici avulsi dal merito dei processi sono chiaramente fuori dal modello costituzionale”.

Parla del fascicolo delle performance? Per via Arenula c’era già al CSM, per l’Anm è una schedatura...

“Le statistiche del lavoro dei magistrati ci sono già. Ma l’idea di annotare e comparare gli “scostamenti” tra richieste dei pm e sentenze, nonché tra decisioni dei giudici di primo grado e quelle dei gradi successivi è una escogitazione impraticabile e priva di senso ai fini di valutare la professionalità”.

E perché questa idea non andrebbe bene?

“È inattuabile per i pubblici ministeri che non seguono quasi mai personalmente un processo dall’inizio alla fine e non possono essere certo valutati in base all’operato di altri magistrati intervenuti nel processo. È ingannevole per i giudici: perché il giudice che viene dopo dovrebbe essere il metro della professionalità del giudice che viene prima? E che facciamo se la Cassazione annulla sentenze di appello già contabilizzate ai fini di una valutazione negativa? Infine questa “ideona” è potenzialmente molto dannosa perché potrebbero spingere i magistrati requirenti a moltiplicare le impugnazioni. Per non parlare della pericolosissima logica dei “successi” del pm e dei rischi di conformismo giurisprudenziale dei giudicanti”.

Un solo passaggio da pm a giudice e viceversa nella carriera. Non è già la separazione delle carriere a Costituzione invariata?

“È una vistosa concessione ai fautori della separazione delle carriere. Non dimentichiamo che su questa misura incombe il referendum che separerebbe i magistrati per sempre sulla base della scelta iniziale compiuta subito dopo il concorso. Una vera follia, inconcepibile in qualunque altra amministrazione pubblica o privata”.

E l’illecito disciplinare per chi viola la presunzione di innocenza? Non tappa la bocca ai pm sulle inchieste e lede la libertà di stampa?

“Tutti invocano illeciti penali e disciplinari chiari e ben definiti. Tranne che per i magistrati che dovrebbero essere incolpati sulla base di norme generiche e confuse”.

Finirà che, con il nuovo illecito, andrà sotto disciplinare il pm che non motiva i provvedimenti, e non potrà nemmeno spiegare nulla...

“Francamente non è questo il punto. I provvedimenti si motivano negli atti giudiziari e non nei rapporti con la stampa”.

Legge elettorale e il sorteggio dei distretti: la giudica davvero una soluzione anti-correnti?

“Questo ritornello l’ho già sentito. Dal 1990 al 2002 si sono sorteggiati i collegi per scompaginare le correnti. È finita che sono stati eletti al Csm solo i magistrati delle grandi sedi”.

Referendum sulla giustizia e legge sul Csm. Con la Bongiorno la Lega chiede mani libere. Questo significa che la legge Cartabia avrà pochi mesi di vita se il centrodestra vince le future elezioni?

“Il compromesso che si vuole realizzare oggi non è solo negativo, è anche precario perché immediatamente revocato in dubbio da alcuni dei suoi stessi autori. È ora di capire se il governo e il ministro hanno redatto solo una bozza della riforma o un progetto razionale nel quale credevano”.