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di Ilaria Cucchi

huffingtonpost.it, 26 dicembre 2023

Fratello mio, quando qualcun altro avrà in sorte il tuo stesso destino, la sua famiglia non avrà più alcuna possibilità di avere verità e giustizia. La libertà di stampa, il diritto di cronaca e di critica sono morti. Libertà di stampa. Diritto di cronaca e diritto di critica. Non può esistere il secondo senza garantire il primo. Sono tutti previsti dalla Costituzione. Eppure vengono sempre più compressi e messi in discussione. Lo si fa in nome della Privacy o di tante altre cose. I cittadini assistono a questo dibattito senza poter capire, in realtà, di cosa stiamo parlando veramente. Il terreno di gioco è sempre lo stesso: la Giustizia.

L’esercizio della funzione giudiziaria. La Giustizia è fatta in nome del popolo italiano. La legge deve essere uguale per tutti e tutti debbono essere uguali di fronte alla legge. Sono parole semplici, di facile comprensione, financo scontate. Un altro dei principi fondamentali dello Stato di Diritto è quello che impone che i processi siano pubblici.

Perché? Due sono i motivi:

1- i cittadini debbono poter capire come si fanno i processi e quanto possano essere aderenti ai fatti di cui si discute in essi

2- i magistrati debbono essere soggetti all’unico controllo che può essere considerato legittimo: l’osservazione del popolo in nome del quale cercano di fare giustizia.

Perché dico cercano? Perché sono esseri umani come noi tutti. Come coloro che vengono da loro stessi giudicati. Sbagliano come tutti noi perché sono essere umani come tutti noi. Subiscono il fascino o le lusinghe del potere come possiamo subirle noi tutti. I Giudici non sono santi nè perfetti. Esattamente come noi. Hanno un potere, però, che dovrebbe garantirli autonomi ed indipendenti rispetto agli altri dello Stato.

L’autonomia ed indipendenza della magistratura è un valore sempre dichiarato con forza. Rivendicato strenuamente dagli stessi magistrati. Cosa accade, tuttavia, quando così non è? Ci sono stati gravissimi scandali che le hanno messe in crisi. Che hanno fatto perdere alla gente la fiducia nella Giustizia. Magistrati promossi in funzioni apicali dalla politica. Di ciò non si parla più nell’illusione che tutto sia risolto e non possa più accadere. Ora li si vuole sottoposti a pagelle redatte non si sa bene da chi.

L’unica possibilità di reale controllo è quello della libera Stampa. Il cosiddetto “cane da guardia del potere”. Di tutti i poteri. Far conoscere significa prevenire abusi, storture e forzature dell’esercizio delle funzioni pubbliche. Molti pensano che la nostra esperienza famigliare costituisca una vicenda giudiziaria eccezionale. Il “caso Cucchi” è un fatto a sè, irripetibile ed in alcun modo replicabile. Grazie alla determinazione della libera stampa siamo finalmente arrivati a conoscere la verità sulla morte di Stefano. La pubblicità di indagini e processi ha fatto sì che vi arrivassimo in fondo. Con una condanna e tante prescrizioni siamo arrivati a meta.

Vogliamo però dimenticarci degli errori compiuti nei primi 6 anni(!!!) di processi? In quei sei lunghissimi anni, mentre io e la mia famiglia giravamo a vuoto per le aule giudiziarie, venivano additati a mostri gli agenti della Polizia Penitenziaria incastrati dai depistaggi della Scala Gerarchica dei Carabinieri. Ancor prima mio fratello era stato sepolto come deceduto di morte naturale dopo che era passato da un’aula giudiziaria pestato a morte senza che nessuno dei magistrati che lo videro ci facesse caso. Se ne accorse la cancelliera che tuttavia, si disse abituata a veder portati in udienza gli ‘arrestati della nottè in quelle condizioni. Avessimo oscurato intercettazioni, atti ed ordinanze, non sarebbe successo nulla. Nell’oscurità Stefano Cucchi sarebbe stato solo un carneade drogato morto e basta. Assassini e responsabili di gravi reati non sarebbero mai stati smascherati.

Ma al Potere politico, in fin dei conti, cosa poteva interessare? I Giudici possono sbagliare e commettere anche gravi errori. Non sono mai chiamati a risponderne. Quel che interessa è che non ne possano rimanere vittima i potenti. Se accade ai normali cittadini chi se ne frega?!

La gente comune non conta nulla. Facciamocene una ragione. Parliamo solo della Ferragni e di altre amenità varie. I veri problemi sono quelli. Domani è Santo Stefano. Fratello mio, quando qualcun altro avrà in sorte il tuo stesso destino, la sua famiglia non avrà più alcuna possibilità di avere verità e giustizia. La libertà di stampa, il diritto di cronaca e di critica sono morti. Il giorno del tuo onomastico.