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di Antonella Barone

gnewsonline.it, 4 novembre 2022

Prime visite in carcere per il ministro della Giustizia. Lo aveva annunciato subito dopo il suo insediamento, lo ha fatto oggi, prima a Regina Coeli poi a Poggioreale. “Abbiamo preso atto del grande lavoro che è stato fatto e che sarà potenziato da noi per migliorare le condizioni di vita dell’amministrazione penitenziaria e dei detenuti” ha dichiarato Carlo Nordio all’uscita del carcere romano.

Accompagnato dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi, dal direttore generale del Personale e delle risorse, Massimo Parisi, dal provveditore regionale reggente, Pierpaolo D’Andria, il Guardasigilli ha incontrato una rappresentanza del personale amministrativo e di Polizia penitenziaria, prima di visitare alcuni reparti detentivi.

Nordio ha sottolineato che le prime tre visite esterne dal giorno del suo insediamento - la prima per il calendario della Polizia penitenziaria, quindi alla commemorazione dei caduti dell’Amministrazione e quella di oggi, 3 novembre 2022, a Regina Coeli per proseguire poi a Poggioreale - “devono essere un messaggio significativo di estrema attenzione al mondo penitenziario”.

Tra le priorità da affrontare l’edilizia penitenziaria, indispensabile “per proseguire nell’opera di modernizzazione e di umanizzazione - ha dichiarato il ministro - Questione non solo di fondi, ma anche di permessi: Roma come Venezia ha problemi di compatibilità tra innovazione edilizia e tutela dei siti storici. Bisognerà, quindi, trovare un coordinamento tra i vari ministeri e anche tra beni giuridici protetti, perché l’innovazione passa attraverso la modifica dei luoghi, e se modifica significa sacrificio di qualche reperto archeologico, questo va fatto, perché non ci possiamo fermare”.

Ancora in materia di edilizia, Massimo Parisi, durante l’incontro con i vertici e con il personale della casa circondariale romana, ha ricordato lo stanziamento di 2 milioni di euro per interventi di ristrutturazione dell’ottava sezione dell’Istituto, che versa in condizioni di grave difficoltà. Il direttore del Personale e delle risorse ha poi tracciato un quadro generale delle assunzioni già programmate e delle procedure in corso, per far fronte alle carenze di personale di tutte le aree: “Dopo 25 anni dall’ultimo concorso sono stati assunti nuovi direttori, 1478 sono gli agenti che prenderanno servizio a dicembre e ulteriori 2000 lo faranno entro il prossimo anno”.

A conclusione della visita, il Ministro ha anche voluto ricordare un pezzo di storia dell’istituto di Regina Coeli, dove Giuseppe Saragat e Sandro Pertini furono tenuti prigionieri in attesa di esecuzione durante la II Guerra mondiale. “La loro evasione - ha raccontato Nordio - fu organizzata grazie a documenti di scarcerazione falsificati da Giuliano Vassalli, che in futuro sarebbe divenuto Ministro della Giustizia. Doppia emozione vedere queste celle e sedere sulla sedia che è stata di Vassalli”.

Poi la giornata del Guardasigilli è proseguita verso Napoli per la visita al carcere di Poggioreale. Con lui, insieme a Renoldi e Parisi, il provveditore regionale per la Campania, Lucia Castellano, il direttore dell’Istituto, Carlo Berdini, e il comandante Gaetano Diglio.

“Noi siamo abituati a esprimerci sempre in termini di criticità e di negatività. Sicuramente, vi sono molti problemi dovuti alle strutture, alla carenza di personale, alla carenza in generale di risorse Però vi è anche un lato buono: l’assoluta professionalità del personale che ho incontrato, dai massimi dirigenti fino agli operatori” ha detto il Ministro al termine della visita nel carcere di Poggioreale.

“Ho visitato la pizzeria, la falegnameria e tutta una serie di strutture dove i detenuti lavorano e non vi è niente quanto il lavoro che possa riparare dall’ozio e anche dalla disperazione. Io spero che questa parte di Poggioreale, che è in via di sviluppo, aumenti sempre di più e venga diffusa anche negli altri istituti perché non tutti, per ragioni logistiche, sono in grado di attuare questa straordinaria opera che invece è stata attuata qui”.

“Non c’è nulla quanto il lavoro e lo sport, sempre nell’ambito della certezza della pena che deve essere eseguita che possa rieducare il detenuto secondo quanto impone la nostra Costituzione” ha concluso Nordio.