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di Davide Varì

Il Dubbio, 20 agosto 2023

Parlando a Cortina all’evento “Una montagna di libri” il ministro chiarisce i punti più caldi ed elogia Giorgia Meloni paragonandola a De Gasperi. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando a Cortina all’evento “Una montagna di libri” e presentando il suo ultimo libro “Giustizia”, ha colto l’occasione per puntualizzare una serie di aspetti ed è ritornato su temi che in queste settimane sono state al centro di un acceso dibattito.

Su tutte le riforme della giustizia e “le storie su dissensi eventuali all’interno del governo: sono frottole colossali. C’è stata una assoluta unanimità, seppure dopo una certa discussione”. Il ministro ci ha tenuto a ribadire gli ottimi rapporti con Giorgia Meloni, che lo ha voluto a via Arenula, elogiando le doti della presidente del Consiglio: “È una donna che ha un’energia e una grande capacità di concentrazione, di sintesi e di visione politica. Caratteristiche che distinguono lo statista dal piccolo politicantee, secondo me, bisogna risalire ai tempi di De Gasperi per trovare una personalità simile a Girorgia Meloni”.

Ha poi sottolineato che “le riforme della giustizia sono così necessarie ma anche così imponenti, almeno secondo il mio modo di vedere, che c’è ancora molto da fare”. Il primo “pacchetto” di riforme “adesso all’esame del Parlamento posso dire che è stato molto soddisfacente”, ha spiegato. “Abbiamo già consegnato come ministero al presidente del Consiglio un cronoprogramma. Ci sarà un altro pacchetto di proposte in autunno, tra ottobre e novembre, e poi un altro ancora in a primavera”, ha quindi annunciato Nordio.

Le intercettazioni sono l’altro punto caldo e Nordio ha chiarito: “La riforma sulle intercettazioni telefoniche e ambientali dovrà essere e sarà molto più radicale perché, lo ripeto ancora una volta, è una barbarie la situazione in cui ci troviamo. Finiscono sui giornali le conversazioni più strane che niente hanno a che vedere con le indagini. Io sono contrario alla diffusione illegale e illecita di intercettazioni che dovrebbero restare segrete. Il fatto che siano necessarie per le indagini, ovviamente per i reati più gravi, è normalissimo. È banale dire che servono, ma quello che non è ammissibile è che poi le cose che non c’entrano niente con le indagini, e anche quelle che c’entrano e dovrebbero restare riservate, finiscano sui giornali”. Infine, parlando delle intercettazioni “a strascico” ha ricordato che “nel 99,9% di casi non c’è una condanna che venga fondata solo sulle intercettazioni. Certo che le intercettazioni sono utili, ma non devono finire sui giornali, questo è il nostro obiettivo”.

Il ministro della Giustizia è ritornato anche sulla questione carceri e sovraffollamento: “Costruire nuove carceri in Italia è impresa impossibile perché intanto se scavi trovi subito un coccio etrusco e si ferma tutto per 10 anni, e poi perché c’è la burocrazia. Quindi la costruzione ex novo presuppone almeno, e mi tengo stretto, un limite di 10 anni che è incompatibile con le urgenze che abbiamo”. “Se non possiamo costruire nuove carceri, e non possiamo, dovremmo cercare di usare quelle strutture che sono compatibili con la sicurezza del carcere. E noi le abbiamo già individuate, sono mesi che lo predico, abbiamo un sacco di caserme dismesse che con modeste ristrutturazioni possono essere adattate a una struttura di reclusione. Le tempistiche? L’importante è cominciare, quando individueremo i progetti io credo che entro un paio di anni potremo già vedere i primi risultati”, ha concluso.