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di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 11 febbraio 2024

Lo ha annunciato il Ministro della Giustizia nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova. Il Guardasigilli ha affrontato anche la drammatica condizione delle carceri frutto di “decenni di trascuratezza”; ed ha poi sottolineato la delicatezza di misure come il sequestro degli smartphone che contengono i dati di una “intera vita” e non solo del proprietario. “Per la prima volta, da 50 anni, colmeremo gli organici dei magistrati perché entro un anno assumeremo 1.300 magistrati con quattro concorsi: cosa che non è mai accaduta prima”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, oggi a Padova per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università. “Per quanto riguarda il personale civile - ha rilevato - ci sono molti posti disponibili e pochi candidati che si presentano perché sono poco appetibili. Si ritiene che le retribuzioni siano basse, ma soprattutto perché non vi è una sufficiente prospettiva di carriera. Qui bisogna intervenire normativamente e lo faremo”.

Il Guardasigilli è poi intervenuto sulla situazione delle carceri. “È dal primo giorno che sono al ministero - ha detto commentando lo sciopero del cibo dei detenuti in corso nel carcere di Montorio a Verona- che ricevo istanze, la situazione non è nata oggi. Si è sedimentata in decenni e decenni di trascuratezza che non possono essere risolti nell’arco di un anno”. “Abbiamo fatto molto poco - ha aggiunto - rispetto a quello che bisogna fare, e molto faremo. Il problema è dato dalla sproporzione del numero dei detenuti e dei locali disponibili, quindi diminuiamo il primo o aumentiamo il secondo”. “Il primo si può diminuire - ha rilevato - limitando la carcerazione preventiva la riforma che va al senato è volta a ridurre questo aspetto. Per quanto riguarda l’aumento dei posti, poiché è difficilissimo costruire carceri nuove, bisogna utilizzare gli spazi che abbiamo e che sono inutilizzati”. “Questi spazi - ha proseguito - vanno individuati, eventualmente sdemanializzarli o con altre forme di comodato, come ad esempio le caserme dismesse, adattarle in modo che siano compatibili con il carcere”. Su eventuali sconti di pena Nordio ha detto che “la legge c’è già, dipende dalla magistratura di sorveglianza che è sovrana nel valutare a chi possono essere applicati questi benefici”.

Il Ministro è poi tornato sul tema del sequestro dei cd smartphone che ormai raccolgono l’intera vita delle persone. “Sequestrare un telefonino - ha affermato Nordio - non significa sequestrare le conversazioni fra tizio e caio, significa sequestrare una vita, dalla cartella clinica, alla denuncia dei redditi, alle comunicazioni che vengono fatte, non tra il proprietario del cellulare e il suo interlocutore, ma fra terzi, quarti e quinti, che col sistema ‘inoltra’ mandano le loro immagini al detentore del telefono. E tutte queste cose possono essere non solo conosciute in modo illegale, ma anche manipolate”.

“La sfida che la tecnologia pone oggi alle leggi è aggravata, resa più complessa, non soltanto dalla intelligenza artificiale, ma dal fatto che c’è una tale possibilità di infiltrazione di atteggiamenti criminali in tutte le forme delle nostre comunicazioni, tali da alterare e manipolare le nostre vite”. “Proprio per questo - ha sottolineato il Guardasigilli - il legislatore rischia di essere in ritardo, perciò dobbiamo ‘giocare’ di fantasia per anticipare lo sviluppo della criminalità, perché non possiamo essere trovati ‘mancanti’, come dice ‘il libro di Daniele’”. Per il ministro, tuttavia, a tutto questo c’è un rimedio: “il rimedio è qui dentro - ha detto, rivolto agli studenti in aula magna del Bo - e si chiama cultura”.

Infine, sull’occupazione del consolato dell’Ungheria da parte degli aderenti ai centri sociali di Venezia ha detto: “È una questione della magistratura italiana, è un reato”. Sulla vicenda Salis, non ha aggiunto nulla rimandandola “quanto ho detto ieri al Senato ed alla Camera, ovvero quelle che sono le regole e leggi che disciplinano l sovranità giurisdizionale dell’Ungheria”.