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di Chiara Spagnolo

La Repubblica, 19 novembre 2023

Arriva da Bari la difesa delle nuove misure varate dall’Esecutivo e subissate di critiche, tramite la voce del viceministro Francesco Paolo Sisto al XXVVII Congresso dei giovani avvocati: “Pacchetto a favore dei cittadini”. E arriva a stretto giro anche la risposta del sindaco del capoluogo pugliese e presidente Anci Antonio Decaro: “I problemi della sicurezza si risolvono attraverso la prevenzione, animando le piazze, tenendo insieme le comunità”.

“Il pacchetto sicurezza approvato dal Governo è in favore dei cittadini: la cosa più importante è che si sentano sicuri quando escono di casa”: arriva da Bari la difesa delle nuove misure varate dall’Esecutivo e subissate di critiche, tramite la voce del viceministro Francesco Paolo Sisto al XXVVII Congresso dei giovani avvocati. E arriva a stretto giro anche la risposta del sindaco del capoluogo pugliese e presidente Anci Antonio Decaro: “I problemi della sicurezza si risolvono attraverso la prevenzione, animando le piazze, tenendo insieme le comunità”.

Mentre la prima presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, ricorda come “il nostro Paese ha affrontato emergenze ben peggiori di quelle che vengono prospettate, trovando l’elemento di forza nel rispetto dei diritti della persona. Responsabilità significa anche razionalità e pacatezza nell’affrontare le diverse questioni - dice - Il nemico mortale per un giurista è l’emergenza, il rispondere a fenomeni che vengono da presunti nemici”.

E il riferimento, probabilmente, non è solo agli ultimi decreti sicurezza ma anche alle norme sui migranti. Oltre a difendere i decreti, Sisto rilancia sulla separazione delle carriere e anche su questo Cassano taglia corto: “È un problema che non ritengo né drammatico né attuale. L’assetto costituzionale prevede l’unità della magistratura e un unico Csm. Se la politica intende procedere dovrà necessariamente modificare la Costituzione”. Unità di vedute invece, sulla necessità di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, “oggetto di studio - dice il ministro della Giustizia Carlo Nordio in videocollegamento - perché in passato probabilmente sono stati eliminati dei tribunali che andavano mantenuti”. Sul punto il Governo non ha una risoluzione in tasca ma “la stiamo studiando”. Mentre sulle carceri, il guardasigilli ribadisce la volontà di “recuperare strutture pubbliche in disuso come le caserme, perché la costruzione di un carcere nuovo è molto difficile, ci vogliono 10-15 anni”.

Nordio non entra nel merito delle Riforme ma non risparmia una stoccata alle Procure, quando parla dei soldi spesi dagli uffici giudiziari: “Non c’è un controllo preventivo e ognuno li spende come gli pare. Ho letto qualche giorno fa che in un tribunale periferico sono stati spesi quattro milioni di euro in intercettazioni telefoniche per un’indagine per abuso d’ufficio finita con assoluzione. Ci sono forti sprechi, serve una migliore rimodulazione delle spese di giustizia”. Serve, per esempio, per rimodulare le risorse destinate al gratuito patrocinio, rispetto al quale “stiamo agendo in via normativa, perché ci siamo accorti che vi è iter burocratico intollerabile tra liquidazione parcella e incasso”. Per il ministro la parola chiave per la giustizia resta “efficienza” nonostante gli obiettivi fissati dal Pnrr siano difficili da seguire, perché “i tempi sono stringenti e le risorse limitate”.

L’efficientamento del sistema giustizia, secondo Nordio, è l’elemento che potrebbe arginare l’emorragia di iscritti agli Ordini forensi (“Non vorrei che tra qualche anno ci fosse la stessa carenza che oggi c’è di medici”), testimoniato anche dal dato fornito dal presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, sulla riduzione a 10mila degli iscritti agli esami per l’abilitazione forense, a fronte dei 15mila dello scorso anno. In tale situazione, Greco chiede al ministero di “ragionare sulla previsione di una gamma di specializzazioni per i giovani avvocati”, mentre Sisto ritiene che l’università debba dare a Giurisprudenza “delle caratteristiche tali da poter avviare i giovani alla professione, come fanno già altre facoltà”. A proposito di giovani, digitalizzazione e nuove tecnologie, mette tutti d’accordo il tema dell’intelligenza artificiale, “strumento utile anche per la giustizia - dice Nordio -ma che non potrà mai sostituire l’iniziativa, l’intelligenza, l’emotività ed il buon senso della persona umana”. “L’algoritmo non potrà mai sostituire il nostro quotidiano impegno scientifico” aggiunge Cassano, stimolando i giovani a “mettere da parte la pigrizia e il conformismo culturale” e a “esercitare con slancio l’attività interpretativa del diritto”. Alla fine, è proprio il viceministro a lanciare il ramoscello d’ulivo alla magistratura: “La parola chiave in questo momento deve essere riappacificazione, dobbiamo avere la consapevolezza che le guerre tra pm e avvocati, tra magistratura e politica, sono finite perché non possiamo vivere costantemente nella giustizia un clima di belligeranza. La parola pace significherà per i cittadini maggiori tutele”.

Al termine del Congresso di Bari è stato eletto presidente l’avvocato 43enne bergamasco Carlo Foglieni, che succede al barese Francesco Paolo Perchinunno. Nel corso del Congresso è stato anche firmato un protocollo tra Anci e Aiga, tramite i presidenti Antonio Decaro e Francesco Perchinunno. “Questo protocollo di collaborazione, che firmo a nome dei sindaci di tutta Italia, lo abbiamo costruito in questi mesi - ha detto Decaro - e avvierà un percorso per impegnare le amministrazioni comunali ad adottare criteri di rotazione delle professionalità, di trasparenza, di meritocrazia, di equo compenso nell’affidamento degli incarichi, in particolare nella valorizzazione dei giovani professionisti nel nostro paese”.