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di Liana Milella

La Repubblica, 24 luglio 2023

D’Ettore è ordinario di diritto privato a Firenze: non si è mai occupato di carcerati. Tutti uomini, innanzitutto. Per Nordio le donne non esistono. E non le prevede neppure nel futuro vertice dell’ufficio del Garante delle persone private della libertà. Dove sono tuttora, nella misura di due su tre posti, Emilia Rossi e Daniela De Robert. Ma dove scompariranno, nonostante le precise indicazioni dell’Onu che considera tassativa la parità di genere. Ignorando anche la candidatura di Rita Bernardini, che certo di carceri ha ampia esperienza, ma in via Arenula le contestano delle vecchie condanne penali. Nelle mani del capo dello Stato - che ha visto a metà settimana - il Guardasigilli ha messo tre nomi al maschile che porterà al Consiglio dei ministri. Mentre all’attuale Garante Mauro Palma, che per sette anni è sempre stato là dove l’emergenza ne richiedeva la presenza, ha inviato lo “sfratto” attraverso il suo capo di gabinetto Alberto Rizzo, e non di persona. Troppa l’indipendenza e la visibilità che si è conquistato Palma.

Ma non è certo questione di forma la scelta del nuovo Garante. Bensì questione tutta politica. Visto che ancora una volta Fratelli d’Italia gioca la carta dell’appartenenza. Perché a conquistare il posto di Garante sarebbe Felice Maurizio D’Ettore, ex deputato forzista passato per Coraggio Italia e approdato in corner a FdI giusto prima delle politiche. Ordinario di diritto privato a Firenze, a compulsare gli archivi non pare sia un appassionato del dibattito sulle patrie galere. Al suo fianco Nordio vedrebbe il civilista palermitano Mario Serio, professore di diritto privato comparato, ex laico del Csm per Forza Italia nel quadriennio 1998-2002, protagonista di una recente e durissima battaglia per la pm palermitana Alessia Sinatra molestata sessualmente dall’ex procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo (e condannata alla censura nonostante l’appassionata difesa di Serio).

Ma eccoci al terzo nome, Carmine Antonio Esposito, ex presidente del tribunale di sorveglianza di Perugia e poi di Napoli, dove lo troviamo come consigliere comunale a Brusciano nelle file dei meloniani. Età avanzata la sua, siamo sugli ottant’anni, che potrebbe essere un problema visto il lavoro “sul campo” del Garante. Un ufficio che non si occupa solo delle carceri, ma anche dei migranti, con verifiche sui Cpr, sugli hotspot, sui rimpatri forzati, nonché dei servizi psichiatrici. Chi ha seguita l’attività di Mauro Palma negli ultimi anni ne ha potuto vedere gli spostamenti continui, le visite programmate, ma anche quelle a sorpresa. Tra queste ben quattro ad Alfredo Cospito, sia a Bancali che ad Opera a Milano. Un attivismo che deve aver disturbato il Guardasigilli Nordio nonché il sottosegretario alle carceri Andrea Delmastro Delle Vedove. Decisi entrambi a cambiare musica in un ufficio che conta un organico di 40 persone e detta la linea sul carcere. Adesso è ora di dire basta al troppo protagonismo garantista.